giovedì , 24 Ottobre 2024
federico artioli mantova
foto: sassuolocalcio.it

Federico Artioli a tutto campo: “In campo non mollo mai. Magnanelli un esempio”

La redazione di TRC, nel corso della sedicesima puntata di Nero&Verde, ha intervistato Federico Artioli, capitano del Sassuolo Primavera: ecco le dichiarazioni del centrocampista neroverde.

Sui primi passi: “Prima di arrivare a Sassuolo ho giocato due anni nel Dribbling, una squadra dilettantistica vicino Ferrara; poi sono passato alla Spal, dove sono rimasto per quattro anni. A 14 anni è arrivata la chiamata del Sassuolo, che non ho esitato ad accettare. I miei genitori erano titubanti perché dovevo lasciare casa, ero giovane e avevano paura non fossi mentalmente pronto. Il primo giorno non vedevo l’ora di arrivare in convitto, ma dopo la prima notte ho chiamato mia madre piangendo e dicendo di voler tornare a casa. Era un salto molto tosto da compiere”.

Sull’impatto col mondo Sassuolo: “Col passare del tempo mi sono sentito sempre più a mio agio, grazie a persone come la cuoca Meris, una grande signora che ha fatto come da nonna ai ragazzi in convitto. Ho trovato grandi amici e compagni di vita, come Andrea Ghion e Matteo Larosa; in campo ho trovato mister Turrini, che ha avuto fin da subito un occhio di riguardo per i ragazzi in convitto, eravamo solo in due ma avevamo più difficoltà rispetto agli altri. Da una parte ho lasciato amici, famiglia, abitudini e l’infanzia a Ferrara, dall’altra ho trovato una nuova scuola, nuovi compagni di classe e nuovi professori. Devo dire che tutti mi hanno dato una grossa mano e piano piano mi sono ambientato”.

Sul Sassuolo: Sono partito dall’Under 15, gli allora Giovanissimi Nazionali, con mister Turrini, fino ad essere capitano in Primavera al terzo anno di militanza: passare dai campi di Madonna di Sotto, facendo avanti e indietro con i pulmini, ad un centro sportivo così grande è una grande emozione, non tutte le società hanno la fortuna di avere una struttura come questa. Primo contratto da professionista? E’ stata una grande emozione, sappiamo tutti che non è un punto di arrivo ma di partenza, ho delle grosse responsabilità. Quando il segretario Lorenzo Casciello mi ha chiamato per dirmi di venire in sede a firmare il primo contratto da professionista non ci stavo credendo”.

Federico Artioli

Sulla prima squadra: “Al primo allenamento ero intimorito, non conoscevo nessuno e allenarsi con giocatori che fino al giorno prima vedevi in tv è una grandissima cosa. I ragazzi della prima squadra mi hanno messo a mio agio e il mister mi ha spronato per dare il meglio di me e dimostrare in campo il mio valore. L’obiettivo per il fine stagione e per l’anno prossimo è guadagnarmi una convocazione in Serie A, meglio ancora un esordio: sarebbe un sogno realizzato per me e la mia famiglia”.

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Federico Artioli sul campionato, sul mister e su se stesso: “A livello giovanile il campionato Primavera è il più difficile, la classifica è molto corta e cambia ad ogni giornata. Quest’anno stiamo facendo un buon campionato, rispetto agli anni scorsi dove puntavamo alla salvezza possiamo puntare a qualcosa di più grande. Come giocatore non mollo mai e fino all’ultimo cerco di aiutare la squadra dando sempre il massimo; un mio difetto forse è essere troppo testardo e tenere troppo la palla invece che giocarla subito. Ho un grande rapporto con mister Bigica, sia in campo che fuori, è un allenatore che conosce molto bene la categoria. A gennaio mi ha dato la fascia da capitano, è una grande responsabilità e devi dare l’esempio. Poter essere allenato da un ex giocatore come lui è una fortuna. Ci può far arrivare in zone alte della classifica”.

Su Magnanelli e sulla Nazionale: “A proposito di capitani, in prima squadra ho avuto la fortuna di parlare con Francesco Magnanelli, bandiera del Sassuolo, oltre ad essere un grandissimo calciatore e una grandissima persona. Nazionale? E’ una grande emozione rappresentare l’Italia, è il sogno di qualsiasi bambino. Ho indossato la maglia dell’Under 17 e Under 18, ma spero di tornare a Coverciano in futuro”.

Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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