Un Sassuolo spento esce sconfitto da Empoli, nella seconda gara di fila senza punti. Ma se uscire a mani vuote dal Maradona era qualcosa che sì, ci poteva stare, il verdetto del Castellani non lascia spazio ad alibi.
C’è qualcosa che non va in questo Sassuolo? Può darsi. Cos’è? Difficile a dirsi. E difficile prendersela con le assenze di Berardi e di Laurienté, perché Traorè è stato ancora tra i migliori in campo, nonostante l’attacco a punte mosce. Forse l’unico a non aver mai mollato per quell’ora di gioco che Dionisi gli ha concesso per il rientro da titolare.
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Perdere con l’Empoli, dicevamo, ha un brutto sapore. Perché l’Empoli è una diretta concorrente, una squadra solida e proprio per questo una squadra da battere. Stavolta la sconfitta brucia e brucia tanto. E ci sono solo pochi giorni prima di trovarsi di fronte ad un avversario più forte e motivato, uno di quelli che ti fa male senza appello.
Che poi, a dirla tutta, non è che le sconfitte contro le big diano un verdetto diverso. Bruciano anche quelle. Ma perdere quando l’imperativo sono i tre punti lascia mette a poco a poco fuori il morale, non solo i movimenti di classifica. E il morale, invece, serve come il pane.
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