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Tra due giorni, il Sassuolo scenderà in campo a San Siro per l’ultima partita del 2023: di fronte avrà un Milan ben lontano dai fasti dello Scudetto, a corto di uomini e con un Pioli sulla graticola. Per l’occasione, Canale Sassuolo ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gianluigi Torre di MilanNews.it, con cui abbiamo analizzato la sfida tra rossoneri e neroverdi.
“Milan e Sassuolo arrivano alla gara in condizioni simili? Direi di sì. Per quanto riguarda la difesa, contro il Sassuolo mancheranno Kalulu, Thiaw e Tomori, che sono i centrali che hanno girato di più nelle ultime due stagioni. Con loro c’è anche Kjaer, che dovrebbe partire titolare nonostante una pallonata subita a Salerno; insieme a lui uno tra Simic e Theo Hernandez, una soluzione quest’ultima già vista con Atalanta e Frosinone. Attualmente, credo che il Milan sia la squadra che farà più fatica a rientrare tra le prime quattro, tra le società in lizza: non per gli infortuni, che sono comunque 30 da inizio stagione, bensì perché è messa male in campo. La classifica del Milan dice terzo posto perché facilitata da un inizio di stagione sprint: subire cinque gol nel derby ha tolto molte certezze ai rossoneri. Il Milan non merita di stare al terzo posto per quello che ha mostrato da metà settembre in poi: il percorso in Champions è deludente”.
Immancabile la domanda sulla situazione di Stefano Pioli, ex di turno, e in discussione in quel di Milanello: “In quanto ai due tecnici, il più in bilico tra i due è Pioli rispetto a Dionisi: la richiesta per Pioli era lo Scudetto, distante adesso 11 punti. Ma non è semplice dire quale possa essere il futuro di Pioli: il Sassuolo ha dimostrato di essere una squadra molto complicata per le big, non perde a San Siro contro il Milan dal 2019. Una sconfitta potrebbe essere sì determinante per la panchina del Milan, ma potrebbe anche essere che la società aspetti giugno, sperando che il gruppo conquisti uno dei primi quattro posti e anche un buon piazzamento in Europa League, magari una semifinale. Dionisi? E’ uno di quei tecnici che portano i propri ideali fino alla fine: vuole fare la partita sempre e comunque, è difficile che cambi sistema di gioco in base all’avversario. Dionisi è un bravissimo allenatore, ha fatto grandi passi in avanti: forse manca quel salto in più che sta mancando anche a Pioli”.
Entrambe le squadre devono ritrovare il bandolo della matassa, in mancanza di due figure carismatiche come Ibrahimovic da un lato e Magnanelli (con Peluso) dall’altro: “E’ sicuramente uno dei motivi dietro alla crisi d’identità delle due squadre. Il Sassuolo adesso ha Ferrari e Consigli come figure di esperienza nello spogliatoio, ma uno come Magnanelli, un giocatore umile e di altri tempi, è un capitano difficile da ritrovare nel calcio di oggi. Allo stesso tempo il Milan faticherà senza la figura di Ibra, per il semplice fatto che uno così nasce solo una volta. Il difetto peggiore del Milan è la mancanza di mentalità una volta acquisito lo Scudetto: Ibra è rimasto ma è stato indisponibile per tre quarti di stagione, com’è comprensibile che sia a 40 anni. La squadra è oggettivamente forte, così come lo è il Sassuolo: se guardi ai singoli, il Sassuolo può tranquillamente lottare per un piazzamento europeo. Il quindicesimo posto attuale non rispecchia il valore della rosa del Sassuolo, a cui forse manca solo un centrale di spessore che possa dare quel quid in più a livello tecnico e di leadership. Un pronostico? Può essere che il Sassuolo faccia il colpaccio anche quest’anno, ma se devo sbilanciarmi dico un 2-2″.
