Boa=Cr7-500
“Forse, per fare bene un’equazione, é sufficiente avere delle buone basi”. Lo dice la matematica, e lo canta Giorgio Gaber in un pezzo del 1995. Nell’equazione “Boa=Cr7-500”, a cantare sono i goal di Cristiano Ronaldo rispetto a quelli di Boateng: “Io il Cr7 del Sassuolo? Forse sì, però mi mancano ancora 500 goal”, furono le prime parole in neroverde del Boa, tornato in Italia, a Sassuolo per la famiglia e per la pasta!
Qualcuno potrebbe ricordargli che ad oggi la differenza reti rispetto a Cr7 è 351. La 500 invece è il modello Fiat Abarth con cui è stato avvistato dalle parti dell’Eintracht Francoforte. Una scelta modesta, per gli standard di un calciatore del suo livello. Forse il segno di un cambiamento di rotta, perché nella vita del Boa, parecchi sono stati gli eccessi: “Avevo fama e denaro. Da un giorno all’altro avevo così tanti soldi da poter comprare tutto. In due anni ho speso tutti i miei soldi in auto, orologi, stivali, discoteche, ristoranti e amici che in realtà non lo erano. Per uno come me, che è cresciuto in un quartiere povero e senza soldi, era pericoloso!”.
Peng, Peng, Boateng!
Il cielo sopra a Berlino, e tre fratelli sotto. Tanto è stato narrato sulla storia di George, Kevin e Jerome Boateng. Un libro, un’opera teatrale chiamata Peng Peng Boateng, una bella storia di integrazione, sullo sfondo della generazione anni ‘90. Il più grande dei fratelli, George, sembrava il calciatore più talentuoso dei tre. Invece è diventato BTNG, un rapper. Jerome, classe 1988 è stato cresciuto da una madre diversa dai fratellastri. Un anno più piccolo di Kevin, diventerà il primo calciatore di colore a essere capitano della Germania in una amichevole contro il Brasile. Prince, classe 1987, ha scelto invece di rappresentare il Ghana in Sudafrica 2010, affrontando il fratello Jerome nella fase a gironi. Lo stesso è accaduto in Brasile 2014, prima di essere sospeso a tempo indeterminato dalle stelle nere (sembrerebbe perchè non ha provato rimorsi dopo un pesante insulto rivolto nei confronti dell’allenatore Kwesi Appiah).
Da principe a re…
Impossibile non accostare il soprannome “The King” a Elvis Presley. Ma dalle parti di Sassuolo Kevin è diventato un po’ re della musica anche lui. Il suo singolo, “The King”, racconta la sua storia personale. Chissà che da re possa diventare imperatore della Serie A, grazie anche a De Zerbi. ”Klopp al Borussia Dortmund mi parlava faccia a faccia, anche in modo duro, e in quel momento ne avevo bisogno, era un motivatore”. Anche de Zerbi lo è: “De Zerbi mi dà ció di cui ho bisogno in campo, la libertà, mi insegna a trovare la posizione migliore, la giocata giusta. Per come vede il calcio lo considero un genio”.
Tutti per uno
Il monte ingaggi del Sassuolo è 30 milioni di euro. Da un punto di vista monetario, è come se l’intera rosa del Sassuolo giocasse contro il solo Cristiano Ronaldo, che ha uno stipendio di 30 milioni di euro. Rispetto al Boa che ha già timbrato 2 volte il cartellino in tre giornate, Cr7 è ancora fermo a quota zero, anche se ha tirato 23 volte in porta. Non sarà possibile tenerlo inchiodato ancora per molto, ma si spera di metterlo in croce ancora per un altro po’. Non si offendano i tifosi di chiesa (non stiamo parlando del giovane Federico della Fiorentina, nè di suo padre), ma scherzandoci un po’ su, le premesse per mettere in croce Ronaldo un po’ ci sono: è Cristiano, ha 33 anni, fa i miracoli in campo…
Sarei potuto arrivare molto più in alto
“Guardandomi indietro, sento che sarei potuto arrivare molto più in alto, nonostante la mia buona carriera”, ha raccontato recentemente alla Gazzetta dello Sport. Eppure, a giudicare da un’intervista sul tetto del Meazza di qualche anno fa, si direbbe che Boateng soffra di vertigini: “Ti dico la verità, ho un po’ di paura, non mi piace stare alto così!”
Anche in quel caso la squadra che avrebbe dovuto affrontare quella domenica, era proprio la Juve.
Vai Boa, fagli fare il moonwalking a questa Vecchia Signora!