Sebbene la pesante sconfitta di ieri, questa resta la miglior partenza in Serie A per il Sassuolo, che dopo 7 giornate resta al 4° posto forte dei 13 punti messi in cascina nelle precedenti 6. Lo scorso anno, a questo punto del campionato, i neroverdi si trovavano invischiati nella lotta per non retrocedere, precisamente al 17° posto in classifica e con soli 4 punti all’attivo, mentre oggi staziona in zona Champions League. Una battuta d’arresto che può essere fisiologica, soprattutto per una squadra come il Sassuolo, non certo abituata a stazionare nei piani altissimi della graduatoria e forte di un tasso tecnico che, per quanto elevato, deve fare i conti con quelli delle big del campionato. A questo punto uno stop potrebbe tornare utile per ridimensionare l’ambiente dopo la marea di complimenti ricevuti nelle ultime settimane che, per quanto meritati, possono appagare o dar luogo a voli pindarici.
Se da un lato il Sassuolo, scavalcato soltanto dalla Juventus, resta il secondo attacco della Serie A con 15 marcature, la difesa si dimostra il vero tallone d’Achille di questa squadra. Sono infatti saliti a 12 i gol subiti che condannano i neroverdi a terza peggior difesa del campionato.
Si è notato un calo anche dal punto di vista fisico accusato dal grande ex della partita, ossia K. Prince Boateng, il quale ha accusato problemi muscolari nel finale, oltre a non aver inciso nei momenti topici in cui è stato chiamato in causa. Ma il Boa non è stato nemmeno supportato a dovere dai compagni, in particolare da colui che in questi anni ha più volte castigato i rossoneri, ossia Domenico Berardi (8 gol segnati al Milan in carriera), apparso alquanto fuori dalla manovra.
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Gli ultimi precedenti contro i rossoneri dimostrano la caduta dei vecchi tabù: Berardi non segna più contro la sua vittima preferita, il Mapei Stadium non è più un oasi fortunata (il Milan nei primi 3 precedenti a Reggio Emilia ha sempre perso) e invece di castigare allenatori (come successe nell’ormai lontano 2014 con il 4-3 con poker di Mimmo che costò la panchina a Massimiliano Allegri) li resuscita. Se oggi avesse perso, Rino Gattuso avrebbe con ogni probabilità rischiato l’esonero.
Ora i neroverdi sono chiamati al delicatissimo compito di affrontare, allo stadio San Paolo, il Napoli di un altro grande ex del Milan, Carlo Ancelotti. Una vittoria in questa trasferta proibitiva (ma non impossibile) consentirebbe di scavalcare proprio i partenopei e di raggiungere il secondo posto in classifica alle spalle della Juventus. L’appuntamento con le statistiche di Napoli – Sassuolo è quindi rimandato alla prossima settimana… I numeri per ora sono molto interessanti e sotto certi aspetti anche incoraggianti, visti i due pareggi ottenuti dai neroverdi in terra campana nel recente passato.