Sassuolo-Udinese non è certo stata la miglior prestazione possibile per i neroverdi. La squadra di Di Francesco è partita contratta e ha subìto quasi a freddo il gol del vantaggio friulano ad opera di Zapata. Il primo tempo è stato davvero poco emozionante: di fronte si trovavano una squadra che faticava ad esprimere la qualità di cui è capace (il Sassuolo) e un’altra che ha buttato tutto sull’agonismo e sulla fisicità, nel fermo desiderio di ripartire dopo il terremoto in panchina che ha portato all’allontanamento di Colantuono e all’arrivo di De Canio.
Nella ripresa le cose sono sensibilmente cambiate solo a partire dalla rete siglata da Politano (di testa, cosa non certo scontata per un giocatore della sua altezza) su cross di Peluso (giocatore poco avvezzo all’assist). Queste sono senz’altro due buone notizie: i protagonisti dell’azione del gol hanno infatti sfoderato qualcosa di più rispetto a quanto siamo abituati a vedere. Ciò non cancella, però, una prestazione non soddisfacente nella sua globalità. L’assenza di Missiroli, purtroppo, ha pesato come un macigno e ancora una volta si è finiti sotto in casa. Le scelte di Di Francesco, che è passato dal consueto 4-3-3 ad uno spregiudicato 4-2-4, questa volta hanno raggiunto almeno parzialmente lo scopo di ribaltare il risultato. Negli ultimi minuti si è anche rivisto Berardi, ancora convalescente, che ha nettamente rivitalizzato la manovra, portando i difensori dell’Udinese anche a triplicare e ad aumentare il grado di “crudezza” negli interventi, già decisamente elevato per tutto il match.

Discorso a parte meriterebbe l’arbitraggio del signor Di Bello, decisamente in giornata no: al di là del fallo su Politano da cui è scaturita la rete dei friulani, l’incontro è stato gestito in malo modo, con fischi a senso pressoché unico a sfavore del Sassuolo. Nel finale del match, forse per compensazione, il direttore di gara ha poi distribuito tre cartellini gialli ad altrettanti giocatori di De Canio in modo quantomeno affrettato. Insomma, davvero un fiasco su tutta la linea, di certo una direzione non all’altezza della serie A. Il risultato finale tutto sommato è da ritenersi giusto poiché riflette quel che si è effettivamente visto in campo, ma ancora una volta il rischio di vedere la partita del tutto condizionata da sviste arbitrali è stato notevole.
In sintesi il bicchiere potrà anche essere mezzo pieno come sostenuto da Lorenzo Pellegrini nel post-partita, ma va anche tenuto a mente che le sagge parole di Di Francesco in merito al calo di attenzione e all’appagamento inconscio dovrebbero essere incise nella pietra e questa pietra dovrebbe essere portata nello spogliatoio neroverde. Ci sono ancora otto partite e la concentrazione non deve assolutamente calare. Dopo Pasqua sarà derby e un passo falso in quell’occasione sarebbe una macchia che il Sassuolo visto quest’anno non si può e non si deve permettere.
di Massimiliano Todeschi