E il Sassuolo cadde. Fragorosamente, per giunta. Il match pre-sosta del Mapei Stadium con la Cremonese è una debacle, per giunta contro una delle (tante, e potenziali) contendenti alla Serie A. Finisce 4-1 per i grigiorossi, a cui è bastato mettersi in campo quadrati e sfruttare le amnesie neroverdi per portare a casa la seconda vittoria del proprio campionato.
Quando Grosso in conferenza stampa parla di una rosa in cui tutti i giocatori saranno importanti, non è solo per dire e la formazione schierata lo dimostra. Siamo ancora in pieno cantiere per quanto riguarda moduli ed interpreti e criticare questa o quella scelta è semplicemente sbagliato: non siamo noi a vedere i ragazzi durante la settimana e non abbiamo il polso della situazione come Grosso ed il suo staff. Noi possiamo riportare quello che vediamo: e quello che abbiamo visto sabato non è stato un grande spettacolo.
Il Sassuolo non era mai stato in svantaggio prima di incontrare la Cremonese: ha dovuto gestire ben tre situazioni di vantaggio, in due delle quali non è riuscito nell’intento. Dopo l’1-0 di Nasti, trovatosi da solo davanti a Satalino dopo una scalata difensiva fuori tempo, il Sassuolo si è precipitato all’attacco, e così ha fatto anche dopo l’estemporaneo pari su rigore di Moro. Forse pensando di avere l’inerzia a favore, o forse semplicemente abbassando la guardia, fatto sta che i dieci minuti finali del primo tempo hanno sostanzialmente deciso la sfida per due gol che definire evitabili è usare un eufemismo.
Nella ripresa il Sassuolo si è rimesso in ordine, ha cambiato qualche interprete ed ha schiacciato la Cremonese nella propria metà campo. Con pochi risultati, a dire il vero, a parte un siluro di Thorstvedt e un tocco sotto misura del neoentrato Russo. Menzione d’onore per la catena di sinistra composta da Pierini e Pieragnolo: i due non si conoscevano prima del match ma hanno creato molti buoni presupposti, l’esterno con le sue serpentine, il terzino con le sue scorribande. A spegnere le velleità del Sassuolo ci ha pensato Sernicola con il più classico dei gol dell’ex, con annessa esultanza liberatoria: il Sassuolo lo ha fatto esordire in Serie A e siamo sicuri che non fosse uno sfogo contro la poca fiducia nei suoi confronti da parte del club neroverde.
Per la semplicità nel subire i gol e per l’incapacità di recuperare dai vantaggi, il Sassuolo visto sabato ha ricordato molto quello visto la scorsa stagione. Tuttavia, una sola partita non è un campione statistico sufficientemente robusto per sparare sentenze e non va dimenticato quanto di buono si è visto nelle prime tre uscite. Il campionato è lungo ed equilibrato, c’è tutto il tempo per riassestarsi.