In settimana, il nostro Cristian Casali ha scritto un articolo dal titolo “L’altalena del Sassuolo e i suoi architetti…”. A posteriori, va detto che questo Sassuolo sembra davvero seduto su un’altalena: dai tre gol al Napoli agli zero con l’Udinese, e poi di nuovo su con i tre centri al Verona.
A dispetto di quanto sostenga Juric (“subiti tre gol su quattro tiri“), il Sassuolo visto ieri ha meritato di segnare quei gol: certamente l’Hellas ci ha messo del suo, di sicuro i gialloblu erano in giornata e potevano farne più di due. Ma talvolta bisogna guardare oltre il mero conteggio delle occasioni: quella di ieri è stata una partita bellissima e aperta a qualsiasi risultato. E probabilmente una sconfitta oggi sarebbe stata meno dura da digerire rispetto al 2-0 di Udine.

A proposito di Udine: De Zerbi è stato rimproverato per essere troppo integralista, per aver sbattuto la testa consapevolmente sul muro friulano. Ieri, invece, il tecnico bresciano ha dimostrato che non è così, abbassando il baricentro e cedendo il possesso palla al Verona.
“È stata un’accortezza voluta“, dichiarerà lui a Sky nel post partita. E non facciamo fatica a credergli, a maggior ragione dopo lo 0-2 dell’andata. Il Verona, che avrebbe sicuramente meritato più degli zero punti dal doppio confronto con i neroverdi, continuerà ad essere una concorrente agguerrita per l’Europa, ma ancor prima per quell’ottavo posto che erroneamente diamo già per acquisito.
Ora il Sassuolo ha un’occasione, nel recuperare il match con il Torino e potenzialmente tre punti in grado di distanziare i gialloblù e al contempo ridare all’intero ambiente la fiducia di cui ha bisogno. Perché sì, perché bisogna essere quelli giusti. C’è ancora tanto da giocare.
UNISCITI AL NOSTRO GRUPPO TELEGRAM
