Sassuolo-Frosinone 1-0: la ruota ha iniziato a girare? Sicuramente ha iniziato a girare ed a muoversi la classifica, con la casella dei punti spolverata dopo settimane in cui sono cresciute le ragnatele. Ma la vittoria di ieri ha un peso specifico incredibile: era lo scossone morale di cui questa squadra aveva un bisogno dannato, ancor più del ritrovare brio in attacco, ancor più della compostezza difensivo. Sono tre punti di platino più per questo motivo, che per la squadra con cui sono arrivati, il Frosinone, invischiato quanto il Sassuolo nelle sabbie mobili.
Uno scossone che porta la firma di Davide Ballardini, senza alcun dubbio. Seppur la sua figura sia mitizzata all’eccesso, dietro ogni luogo comune c’è sempre un fondo di verità e di certo, se la società ha scelto lui per far fronte alla tragica situazione di classifica delle prime 26 giornate, un motivo dovrà pur esserci. A Verona è arrivata una sconfitta immeritata ma la difesa aveva già mostrato segni di ripresa; ieri è arrivata la vittoria con clean sheet annesso, il secondo stagionale dopo quello con la Fiorentina con cui, guarda caso, arrivò una vittoria.
Di lavoro ce n’è tanto da fare, e non è sicuramente una frase fatta. Le squadre in lotta sono tante ma stanno iniziando a sentire la pressione e, di conseguenza, a lanciare il cuore oltre l’ostacolo: non possiamo sperare che continuino a perdere punti come hanno fatto finora, al pari del Sassuolo stesso. Siamo ancora 19esimi, alla luce di (quasi) tutti i match della 28esima giornata: guardate però quanto una singola vittoria ha galvanizzato l’ambiente. E’ eccessivo? Forse sì. Va bene così? Decisamente sì. In questo momento va guardato il bicchiere mezzo pieno o ritorneremo ad avere paura, come a Verona.
Ma al di là di questo, in campo sono ancora tanti i margini di miglioramento: dalle poche occasioni create alle solite leggerezze che potevano compromettere anche la partita di ieri, e di cui Ballardini ha dovuto rispondere in conferenza stampa. Il Frosinone è rimasto in partita e il pareggio lo avrebbe sicuramente meritato, non solo per il rigore sbagliato da Kaio Jorge ma anche per tutte quelle scorribande sfumate per una scelta sbagliata. Le note positive? Un Laurienté che si è finalmente messo sulle spalle la squadra e che è stato innescato molto più del solito. Di errori, anche gravi, ne ha fatti anche ieri, ma anche qui va guardato il bicchiere mezzo pieno: Armand è stato pericoloso come poche altre volte in stagione e non lo si può bollare già come un bel ricordo. Speriamo che l’assenza di Berardi lo responsabilizzi, al pari dei compagni che devono determinare.
Domenica il Sassuolo farà visita ad una Roma galvanizzata dal ritorno nella capitale di De Rossi, come allenatore e non come giocatore. Il Sassuolo ci ha abituati a prestazioni magistrali in contesti ostili e sognare l’impresa è più che lecito. Non per continuare a foraggiare la nomea di ammazzagrandi, che di questi tempi ci importa fino ad un certo punto, ma per ottenere dei punti che potrebbero fare la differenza a fine campionato. Se è vero che mancano ancora tanti scontri diretti, è anche vero che contro le piccole, dal Sassuolo, non possiamo aspettarci un ruolino di marcia impeccabile. Le sorti dei neroverdi passeranno dunque non solo da Udinese, Lecce o Salernitana, ma anche da Fiorentina, Milan, Lazio. E Roma.