Il Sassuolo è retrocesso in Serie B. Lo ha fatto con una squadra costruita male, composta individualmente da buoni giocatori ma senza un amalgama di fondo, come vi abbiamo raccontato in questo lungo editoriale. Tanti di questi giocatori che sono retrocessi sul campo non faranno parte della rosa del Sassuolo del prossimo anno: di tutte le rifondazioni e nuovi cicli che il Sassuolo ha sperimentato nelle undici stagioni in A, quella a cui assisteremo quest’estate sarà di gran lunga la più massiccia. Abbiamo criticato la società sotto molti aspetti, ma è giusto che da parte nostra arrivino delle possibili soluzioni.
Lo sapete, il nostro portale ha sempre avuto un occhio di riguardo al settore giovanile del Sassuolo. Abbiamo visto tanti talenti cristallini, tante partite vissute e raccontate in prima persona, anche diversi trofei alzati al cielo. Abbiamo però visto anche tanto, troppo spreco di materiale umano e tecnico: anche economico, se vogliamo fare la parte di quelli attaccati ai soldi. Ma alla fine, il calcio è una delle industrie più importanti del Belpaese, e le società che ne fanno parte non sono certo delle organizzazioni non-profit.
Non siamo qui ad elencare tutti i ragazzi non valorizzati, che hanno trovato fortune altrove o che sono semplicemente scomparsi dai radar. Il nostro obiettivo, come detto in apertura, è quello di dare una mano, di proporre soluzioni. Ed in questa ottica, non possiamo esimerci dal notare che anche adesso il Sassuolo ha tanti giocatori in prestito, oltre ad una Primavera che arriva da due anni di fila alle fasi finali. Non possiamo esimerci dall’invitare il Sassuolo ad avere più attenzione nei confronti del prodotto interno.
Per anni, il Sassuolo ha ritenuto i propri giovani poco pronti al palcoscenico della Serie A, con poche ma prevalentemente liete eccezioni come quelle rappresentate da Davide Frattesi e Giacomo Raspadori, per fare due esempi. La retrocessione del Sassuolo in Serie B libererà molti slot nell’organico e abbasserà di conseguenza le pretese per chi arriverà. Un Ghion potrà finalmente ambire alla regia del Sassuolo, un Pieragnolo alla tanto bistrattata fascia sinistra di difesa. Russo, capocannoniere del Primavera 1, al centro dell’attacco. L’elenco, anche in questo caso, potrebbe essere lunghissimo. Il fatto che queste ipotesi sembrino così celestiali, quando parliamo di ragazzi di 20 e passa anni, la dice lunga su quanta poca considerazione ci sia sui giovani. Se dovesse davvero concretizzarsi l’ipotesi di Francesco Palmieri come DS della prima squadra del Sassuolo, assisteremo con ogni probabilità al cambio di tendenza da lui stesso auspicato ai nostri microfoni.
Non siamo qui a proporvi l’Under 23 del Sassuolo al posto della prima squadra del Sassuolo: finirebbe male, molto male. Le stesse Under 23 di Atalanta e Juve, tra l’altro, sono infarcite di elementi esperti, proprio per accompagnare la crescita dei più giovani. E se c’è un problema che ha avuto il Sassuolo negli ultimi anni, quello è proprio la poca esperienza ed attitudine a giocare sotto pressione che ha la quasi totalità della rosa. In Serie B ce ne sarà ancor più bisogno.
Il Sassuolo non avrà problemi di soldi, anche se dovrà vendere ad un prezzo inferiore rispetto alle aspettative. Di sicuro però assisteremo ad una pioggia di minusvalenze, dato che molti giocatori non sono arrivati a zero, anzi. E’ anche per questo motivo che il Sassuolo deve tornare a creare del valore, come ha fatto magistralmente in passato. Quale modo migliore, se non guardando in casa propria?