Esordio europeo fatato per il Sassuolo: non poteva andare meglio di così. Uno straripante 3 a 0 ha travolto i leoni baschi dell’Athletic Club de Bilbao, trasformando in una bolgia quella che era già una festa.
Un grande giorno per il Sassuolo, considerando anche che – insieme al Napoli – è stata l’unica italiana a vincere alla prima europea della stagione, dati i pareggi di Juventus, Roma e Fiorentina e il flop a San Siro dell’Inter di De Boer.
L’idea vincente del team emiliano, che con umiltà si è imposto contro una squadra di lunga tradizione europea, è imperniata su una determinazione fuori dal comune e una concentrazione da manuale. Il collettivo ha retto in solidità e ha dimostrato che si può pungere e far male anche senza Berardi (e Missiroli e Gazzola).
Leggi anche > DEFREL DOPO SASSUOLO-ATHLETIC BILBAO: “BENE COSÌ MA LA STRADA È LUNGA”

Eppure all’inizio, con gli spagnoli che avevano lasciato in panchina il loro bomber Aduriz, il rojiblanco Beñat ha fatto paura almeno un paio di volte alla difesa neroverde. Bravi Consigli e tutta la retroguardia a non farsi prendere alla sprovvista e a dimostrare di non essere un avversario da prendere sottogamba.
Tanto è vero che Valverde ha dovuto mettere dentro i rinforzi, Susaeta e lo stesso Aduriz, per tentare di alzare il baricentro e prendere in mano la situazione. Nulla da fare. Ci ha pensato lo spagnolo Lirola, che si è inventato un’azione impossibile, facendo fuori tre avversari e infilando sicuro in rete all’esordio da titolare.
Paura e confusione per i baschi, che da quel momento hanno perso lucidità aprendosi, sbilanciandosi, talvolta barcollando: Defrel ha dunque sfruttato un retropassaggio malriuscito di San José, infilandosi con un guizzo e mettendo a segno il gol del raddoppio, senza contare poi la sponda per Politano che di piatto ha insaccato di precisione anche la terza rete.
Leggi anche > SASSUOLO-ATHLETIC BILBAO: LA STAMPA SPAGNOLA CELEBRA IL TRIONFO NEROVERDE

Soluzioni non particolarmente innovative ma coraggiose, quelle che hanno portato alla vittoria, tenendo conto che senza un punto di riferimento importante come Missiroli – piuttosto che Berardi – certi equilibri rischiavano di saltare. Avere in campo cinque undicesimi sotto i 24 anni è un valore aggiunto dal sapore di una scommessa, anche questa vinta senza ombra di dubbio.
Mentre a Torino, Milano, Roma e Firenze già ci si interroga su cosa ci sia che non va, a Sassuolo si festeggia una vittoria già storica. Ma ora non bisogna montarsi la testa e, portati a casa i primi tre punti, c’è già da pensare alla prossima: il 29 settembre si va in Belgio ad affrontare un Genk che ieri a Vienna è stato sconfitto dopo essere passato in vantaggio per primo.