Roberto De Zerbi parla in conferenza stampa prima di Sassuolo-Atalanta, giornata numero 6 della serie A 2019/2020.
Il primo sguardo va all’avversario: “Siamo due squadre che cercano sempre di fare la partita, che hanno un’idea chiara. Sono una delle squadre più difficili da affrontare. Dobbiamo riprendere dall’ultima gara del Mapei. È la terza partita in un periodo ravvicinato. Affrontare una squadra così fisica dopo un turno infrasettimanale non è il massimo. È successo l’anno scorso e così pure quest’anno. Loro non hanno vinto solo contro di noi, ma anche in stadi e con squadre più importanti. Cambierà qualcosa nelle mie scelte, non nell’approccio. Loro hanno una mentalità chiara e consolidata. Non guardano se è una partita di campionato o di coppa. Spingono sempre al massimo e non hanno mezze misure. Questa è la loro forza, grazie alla mentalità dei giocatori e soprattutto di Gasperini.”
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Poi, il mister dice ciò che vuole dai suoi: “Nelle ultime partite abbiamo alzato il baricentro, anche contro la Samp. Non è difficile da raggiungere, ma è un obiettivo che dobbiamo ricercare per porci obiettivi più grandi. Non dobbiamo stare rintanati nella propria metà campo, non è da squadra che vuole migliorarsi. Questa idea è da migliorare, anche se qualche partita non è andata bene.”
Ad un certo punto, però, arrivano le note dolenti, ossia il commento sulla sconfitta di Parma: “Mercoledì abbiamo letto male la partita sotto ogni punto di vista. Non concedo ripensamenti sulla modalità di partita. Noi siamo andati là volendo farla. Deve essere chiaro a tutti che fin quando alleno io a Parma si va a fare la partita. Non sono pronto a compromessi. Le difficoltà sono venute da scelte sbagliate, dal non essere pronti al duello come magari lo erano loro. Se questa sconfitta deve farci andare su un campo ad aspettare io dico no. Finché sarò io in panchina ci deve essere la voglia di migliorare tutto quello che è stato fatto. Il mio Sassuolo va a cercare di fare la partita, non di rubacchiare l’episodio o di speculare sull’atteggiamento. Almeno in partenza. È quello che facciamo in allenamento ed è la valorizzazione del materiale umano che ho a disposizione.”
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Addirittura, il mister spiega le sue scelte: “Duncan non ha giocato perché veniva da 40 giorni di infortunio. È stata una scelta obbligata quella di non farlo giocare, anche perché va spesso incontro a problemi muscolari. La stessa cosa vale per Defrel e Peluso. Tante scelte fatte nel turno infrasettimanale non sono quelle che farei con una partita a settimana. Toljan ha giocato a sinistra anche nel Borussia Dortmund. Ha vinto anche uno scudetto in Scozia giocando così. Tripaldelli è giovane e in una situazione come Parma non era l’ideale farlo giocare. Boga ha giocato trequartista, un ruolo che può fare. Magari si trova meglio come esterno, ma i pericoli che abbiamo fatto a Parma sono venuti da lui. Un giocatore forto può giocare in qualsiasi ruolo. Anche Sensi, spostato da mezzala a Sassuolo, sta facendo bene in quel ruolo. Io le scelte le faccio prima e non dopo, altrimenti oggi ne correggerei qualcuna. Ma le loro posizioni sono già state testate, anche in partita. Sono ruoli dove hanno già giocato.”
Infine il mister spiega il tipo di atteggiamento che vuole dai suoi: “Il calcio è fatto di tattica e tecnica, ma anche di cuore, sangue, palle, duello e cattiveria. Non è tutto gioco, ma anche andare testa a testa sull’avversario, farsi fare fallo, entrare in scivolata quando ci vuole, portare a casa un punto quando non è la giornata migliore. Il Sassuolo giocherebbe bene uguale anche con un altro. A me preme di saper fare la gara in maniera completa, magari con un po’ di malizia. Abbiamo materiale su cui lavorare. Abbiamo tanti giocatori nuovi. Fino a quando alcuni meccanismi non vengono recepiti c’è un tempo in più di ragionamento che porta ad un abbassamento del furore agonistico. Questa è una squadra che sento mia al cento per cento. Arriveremo a farlo. Prima ci arriviamo meglio è. Il calcio piazzato su cui abbiamo preso il gol a Parma è stato spostato di quattro metri. Non è scorrettezza, è essere furbi. Se lo avessimo difeso forse quel gol non l’avremmo preso.”
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