giovedì , 13 Febbraio 2025
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foto: sassuolocalcio.it

Sassuolo, agli ottavi di Coppa con il brivido: il risultato prima della prestazione

Il Sassuolo storicamente non è squadra da Coppa Italia. Non che gli si chieda di vincerla, ovviamente, ma un solo quarto di finale in ben dieci stagioni di Serie A è meno di quanto ci si aspetterebbe da una squadra che ha sempre stazionato, tolte le prime due stagioni, a cavallo del decimo posto. E se il Sassuolo storicamente non è una formazione da Coppa Italia, in parte lo si deve alla sua poca attitudine alle sfide contro le piccole. Sono infatti arrivati molti scivoloni contro squadre di cadetteria: dal Cagliari al Cesena, passando per il Perugia, la SPAL e per il ben più recente Modena. Tutti rigorosamente al Mapei Stadium, ad eccezione per l’appunto del 3-2 del Braglia dell’estate 2022, di gran lunga la debacle più tosta da digerire.

Per questo motivo, Sassuolo-Spezia di ieri pomeriggio nascondeva più di un’insidia. Insidie che si sono poi palesate nel corso dei piovosi novanta più trenta minuti del Mapei. Il Sassuolo ha sì fatto la partita per larghi tratti, ma non ha mai dato l’impressione di voler dare l’affondo decisivo per chiuderla: né con le cosiddette seconde linee, che erano quelle più incentivate a farsi vedere, né con l’ingresso dei titolari, che hanno lasciato i supplementari in bilico per poi svegliarsi solo dal 115′. Lo Spezia ha rischiato di vincerla con Koudanella lista dei desideri del Sassuolo qualche anno fa – seppure i liguri abbiano giocato nel complesso con un atteggiamento remissivo. La lotteria dei rigori ha premiato il Sassuolo: decisivo è stato l’errore di Luca Moro, di proprietà del Sassuolo. I tifosi spezzini manderanno a quel paese anche lui, oltre a Consigli?

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Il risultato, e non la prestazione. A Sassuolo siamo abituati al contrario, e spesso ci andava bene: ma va detto che anche così non è poi malaccio. Bene Volpato, coraggioso nelle giocate e incisivo negli ultimi metri: gli si perdona qualche errore tecnico qua e là. Ceide ha sprecato un’altra occasione per mettersi in mostra, nonostante sia uno dei più impiegati tra i non titolari: e i gesti di disappunto se non gli arriva un pallone non sono un bello spot. Buona prova anche per Racic, un centrocampista unico nel ventaglio di opportunità di Dionisi. Ancora meglio forse Thorstvedt, entrato con un gran bel piglio: da queste parti speriamo ancora in una sua esplosione che non è ancora arrivata.

E Mulattieri? L’attaccante ex Frosinone (e Spezia, dove è nato e cresciuto fino ai 17 anni) era forse il più atteso al varco. La sua prestazione non è semplice da interpretare: il suo stile di gioco vive molto di folate, si intrufola nelle zone grigie della difesa avversaria e crea opportunità dove meno te le aspetti. E in questo è stato molto bravo anche oggi, nei quasi 100 minuti giocati. Dall’altro lato però c’è una clamorosa occasione fallita su assist di Pedersen che non può essere trascurata: al Sassuolo manca il centravanti che segni e Mulattieri deve ancora dimostrare di poter fare gol a grappoli anche a questi livelli.

Agli ottavi incontriamo l’Atalanta, una bestia nera che Dionisi ha imparato a domare molto meglio dei suoi predecessori. Non partiamo come vittime sacrificali, ma serve trovare più fluidità nel gioco e solidità in difesa in questo mese di novembre. Andiamoci a prendere lo scalpo di un’altra big.

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foto: sassuolocalcio.it

Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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