Dopo il 4-1 casalingo rifilato all’Empoli dalla Primavera del Sassuolo (qui cronaca e tabellino), mister Emiliano Bigica ha detto la sua: “L’avvio non è stato dei migliori e non abbiamo avuto l’approccio alla gara. Siamo andati sotto con l’Empoli, non riuscivamo ad accorciare né ad avere le distanze giuste. Poi dal 25′ del primo tempo abbiamo cominciato a trovare linee di passaggio e ad essere più coraggiosi. Con il secondo tempo abbiamo legittimato la vittoria giocando un buon calcio, con qualità e con tempi giusti di gioco. Abbiamo commesso pochissimi errori in fase difensiva, nel secondo tempo. Abbiamo ritrovato la scintilla che mancava per trovare l’entusiasmo di non pensare in negativo e portare a casa questa vittoria per chiudere il girone di andata a 29 punti”.
C’erano tante assenze importanti: “Sicuramente sono arrivati segnali positivi. Sono un po’ preoccupato per l’inizio della partita che abbiamo avuto. Dovremmo giocare sempre con spensieratezza, ma i risultati pesavano un po’ a livello psicologico. Kevin Bruno è tornato al gol ed è una nota positiva, anche se con un gol non da lui. Ci ha creduto, è andato a pressare e speriamo di aver ritrovato anche lui che per l’economia del nostro gioco è fondamentale“.
Si è visto l’esordio di Gabriele Vedovati: “Mi è sembrato un ragazzo generoso, che ha voglia di attaccare gli spazi. Nel calcio di oggi è fondamentale. Mi sembra si sia inserito subito bene. Poi è entrato bene Chiricallo e hanno fatto tutti una buona partita. Ero un po’ preoccupato per i cambi, con le ammonizioni di Loeffen e Lopes. La vittoria ci permette di lavorare in maniera tranquilla e serena in vista della trasferta di Frosinone, prima di ritorno, che speriamo di far bene come il girone di andata. Perché per numero di punti significherebbe finire in zona playoff“.
Un bilancio sul quinto posto e i 29 punti, nonostante lo stop delle ultime partite: “Soddisfatto? Nì. Noi dopo la vittoria di Firenze ai primi di dicembre siamo stati primi in classifica per una notte e poi fare un punto in quattro partite, episodi a parte, non è da squadra che vuole puntare in alto e che ha tutte le possibilità tecniche e morali per farlo. Bisogna capire che per vincere e arrivare a conquistare risultati di prestigio a volte serve qualcosa in più della prestazione“.