Pol Lirola, terzino destro del Sassuolo arrivato in prestito biennale dalla Juventus, è il protagonista della puntata 27 di Flash Neroverdi: ecco l’intervista rilasciata al canale societario:
“Il lungo nome? In Spagna si è soliti avere un secondo nome, nel mio caso Mikel, e anche un secondo cognome, Kosok, di mia madre, in aggiunta a Lirola, che è di mio padre. Sono tifoso dell’Espanyol, ma ho iniziato a giocare nella squadra del mio paese. L’approdo alla Juve? Allenarsi vicino alla prima squadra e vedere giocatori come Pirlo e Buffon è stato davvero bello. L’ambientamento a Sassuolo? Un mix di bravura, fortuna e sacrificio. Segnare alla seconda partita giocata è qualcosa di inspiegabile”.
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“Espanyol e Sassuolo sono società simili, fanno entrambe un bel calcio e cercano tutte e due di giocarsela con le grandi. Conosciamo tutti la Juve: vuole sempre vincere. Differenze tra Liga e Serie A? Qui il gioco è più intenso, si guarda molto alla tattica e alla fase difensiva, mentre in Spagna si cura molto il palleggio. In Primavera si doveva restare sempre concentrati, anche contro le piccole, mentre in Serie A è tutto molto difficile. Un consiglio per i giovani? Non abbiate fretta, lavorate duro giorno dopo giorno perché solo così qualcuno vi potrà notare e portare in Serie A o B”.

“Un buon esempio di un compagno? Spesso Cannavaro mi dice di mantenere alta la concentrazione durante la partita. Bilancio dei primi mesi? Sono alla prima stagione in Serie A, finora è andata bene ma credo di poter dare tanto nelle prossime partite e nei prossimi anni. Il bello del Sassuolo? Il clima sereno, è una famiglia e un grande gruppo: sono stato accolto benissimo da subito. L’obiettivo è arrivare più in alto possibile in classifica. Juventus? Dobbiamo correre più di loro per bilanciare le forze che la vedono favorita. Non prendere gol sarebbe già tanto: abbiamo visto lì che in pochi minuti si può finire sotto di 3 gol. Sarà bello ritrovare i vecchi compagni di squadra”.