Ci sono buone notizie: mantenuta l’imbattibilità casalinga in campionato, 32 punti nel girone di andata, sesto posto a pari merito con il Milan. E questo è già molto, moltissimo, più di quanto si poteva sperare di ottenere ad inizio stagione. Questo dev’essere sempre tenuto presente in sede di commento degli incontri del Sassuolo di questa stagione: il mister e i ragazzi vanno applauditi e ringraziati per le gioie che stanno regalando ai tifosi.
Premesso questo, la prima mezz’ora della gara contro il Torino non ha certo dato una buona impressione. Un discreto palleggio a centrocampo non è stato sufficiente per creare azioni da rete e, nei fatti, il primo tiro in porta è stato quello che ha portato al gol di Acerbi. La prestazione di Defrel, del quale mai metteremmo in dubbio l’abnegazione, ha fatto sentire la mancanza di un vero centravanti anche se, ad onor del vero, nella ripresa l’attaccante francese ha fatto qualcosa di meglio. Ma non basta.
Non basta perché se un difensore centrale come Acerbi realizza 3 reti e si trova alla pari con le punte di ruolo il problema del buttarla dentro esiste. Con questo, è bene ribadirlo, non si vuole certo mettere in discussione l’ottimo campionato neroverde e, altro fatto non trascurabile, la differenza reti, che continua a rimanere positiva (al momento a +4). Se andiamo però ad analizzare le singole marcature scopriremo che tra rigori, punizioni e gol nati da calci da fermo, il numero di gol su azione si riduce notevolmente.
Non si può non rimarcare anche che non è una stagione fortunatissima, fino ad ora, per quel Domenico Berardi che molti tifosi e osservatori attendono al varco, smaniosi di vedere le sue indubbie doti tramutarsi in prestazioni di alto livello. Infortuni, squalifiche e prestazioni non brillantissime non hanno consentito al numero 25 neroverde di dire granché la sua fino a questo momento.
Tornando sul punto la manovra neroverde, più convincente nella ripresa della gara contro il Torino anche in virtù di un vistoso calo da parte dei granata sul finire dell’incontro, deve quindi essere maggiormente cinica e puntare verso l’area avversaria con maggiore convinzione. In caso contrario gli ottimi disimpegni difensivi che ultimamente possiamo ammirare resterebbero compiuti a metà.
Realizzare tutto questo fin dalla gara contro il Bologna non sarà facile, anche perché si va verso una rivoluzione a centrocampo, stanti le assenze di Magnanelli e di Missiroli, veri fari del reparto. Ma non disperiamo: ce la si può fare, a prescindere dall’arrivo di Trotta. All’interno della rosa neroverde le qualità per un ulteriore salto di qualità non mancano. I tifosi, già soddisfatti, ci credono.
di Massimiliano Todeschi