articolo di Giovanni Pio Marenna
Adesso sì che può essere affermato in modo molto più convincente, ma le premesse di una sceneggiatura ricca di colpi di scena e con niente di scontato c’erano già tutte. A 4 giornate dal termine del girone d’andata, lo scenario è più incerto ed emozionante che mai. Quattro squadre (Napoli, Milan, Inter e Atalanta) racchiuse in soli cinque punti, per una classifica che non vuole avere niente a che fare con la classica “fuga” solitaria, ma neanche con quella doppia, e si presta a qualsiasi tipo di scenario.
La ritrovata certezza di un’Inter, che è sempre stata là ma che sembra molto più cinica e concreta, capace di recuperare nel mese di novembre 5 punti al Napoli (fermato dal Sassuolo) e 6 al Milan (tornato alla vittoria contro il Genoa di Shevchenko). Il ritorno di una lanciatissima Atalanta che, nelle ultime stagioni, i punti li perdeva soprattutto durante l’andata, che ha inanellato 4 vittorie consecutive.
È tutta loro la scena in questo momento, senza chiaramente voler sminuire i grandi meriti del Sassuolo e della Fiorentina nello sfibrare e smantellare, con spatole, cazzuole e scalpelli, situazioni già di loro precarie, tra stanchezza e infortuni, per azzurri e rossoneri. Un gioco anche tattico di nervi in questo momento. Perché già tra poche ore l’Atalanta andrà al Maradona in uno scontro diretto che sarà senza dubbio entusiasmante e senza esclusioni di colpi e l’Inter a Roma, con la squadra di Mourinho poco costante tra alti e bassi. In questo moto continuo ai piani alti, il Milan, sulla carta, sembra avere il turno in assoluto più favorevole contro una Salernitana che (al pari del Cagliari) non riesce ad accennare reazioni (con 11 gol fatti e 31 subiti è l’attacco meno prolifico e la seconda difesa che prende più acqua nell’imbarcazione). Ma stiamo parlando di un caos calmo in corso. Quindi, tutto può succedere.
