Speravamo di trovarci a commentare una partita, magari una vittoria. Ancora una volta, direbbero i polemici, hanno vinto i diritti televisivi.
Lo “spezzatino” è ormai entrato nella quotidianità degli appassionati di calcio, che lo ritengono spesso indigesto. Al fine di consentire agli abbonati alle piattaforme satellitari di poter fruire del maggior numero di incontri possibili e in ragione degli impegni infrasettimanali delle squadre, molto spesso la giornata di campionato si prolunga per diversi giorni.
Ma far giocare, il 12 dicembre, una partita alle 18.00 a Reggio Emilia è davvero il colmo dei colmi. Già lo scorso anno Sassuolo-Cesena, giocata il 20 dicembre, fu una partita da “immaginare” per gran parte del secondo tempo, sempre causa nebbia. Quante volte ancora si dovrà subire queste quantomeno discutibili decisioni e non assistere alle partite?
Non c’è molto da aggiungere, se non sottolineare amaramente che i tifosi disposti a percorrere diversi chilometri per seguire la propria squadra meriterebbero maggiore rispetto. La serie B dell’appassionato non deve esistere, né la sottoscrizione di un abbonamento a una pay-tv deve valere meno di uno allo stadio agli occhi di chi siede nella stanza dei bottoni del pallone.
Postilla conclusiva: a quasi 48 ore dal fattaccio ancora non ci sono notizie certe circa la data del recupero. Altra faccenda decisamente discutibile.
di Massimiliano Todeschi