Intervistato da Xavier Jacobelli del Corriere dello Sport nello speciale sul Sassuolo pubblicato ieri, l’Amministratore Delegato della società emiliana, Giovanni Carnevali, ha tracciato le linee guida della gestione societaria, parlando alla stampa del sistema neroverde.
Il progetto desta ammirazione in tutta Europa, specie dopo i risultati della scorsa stagione: «Miriamo ad una gestione oculata del bilancio, investimento nei giovani italiani (in rosa abbiamo solo quattro stranieri), valorizzazione di giocatori come Vrsaljko e Sansone. Li abbiamo ceduti all’Atletico e al Villarreal in quanto abbiamo dimostrato di avere un progetto serio e autorevole che suscita ancora simpatia».
Il Mapei Stadium fa sicuramente il suo effetto: «Molto prima dell’inizio della stagione abbiamo venduto tutti gli spazi pubblicitari. Il nostro è un impianto funzionale e sicuro. Siamo stati i primi a testare la goal line technology mentre il sistema di videosorveglianza è all’avanguardia, made in Italy, cioè made in Reggio Emilia. Consente l’individuazione precisa di ogni spettatore ed eventualmente l’immediato intervento della sicurezza».
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E poi è arrivata anche l’esperienza in una competizione UEFA: «L’avventura europea è stata fantastica a ogni livello. Non vediamo l’ora di riprovarci. Tutto anche molto tranquillo, compresa la partita con la Stella Rossa, preceduta dai timori di incidenti. Invece, l’area ospitalità vicino al Mapei ha funzionato alla grande. E al ritorno a Belgrado, l’accoglienza serba è stata impeccabile».
Qualche stoccata al sistema calcio non manca mai: «Bisogna cambiare il governo in Lega, il meccanismo di ripartizione dei diritti tv che penalizza i club medio-piccoli, bisogna rivedere la formula della Coppa Italia. Il 2017 è un anno di elezioni, in Via Rosellini e in Figc. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. E non siamo soli».
Ma il progetto Sassuolo funziona soprattutto per via di una gestione seria della squadra: «Di Francesco è la nostra carta in più, l’uomo giusto al posto giusto. Incarna lo spirito del Sassuolo con il suo modo di essere, con la sua filosofia calcistica. Un giorno potrebbe lasciare, ma – convinto dal disegno di Squinzi – ha rinnovato sino al 2019».
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Il mercato si è appena chiuso ma non si smette mai di parlarne: «Per Defrel abbiamo appena rifiutato 30 milioni. Berardi ha compiuto un atto di umiltà e di intelligenza. Ha deciso di rimanere a Sassuolo per continuare a crescere, consapevole che qui trova l’ambiente ideale. Con 6 gol nelle prime 7 gare ufficiali aveva avuto un inizio folgorante, poi frenato dall’infortunio. Ora sta tornando ai massimi livelli, è uno dei più forti attaccati del nostro calcio. Ed ha soltanto 22 anni».

fonte: Xavier Jacobelli – Corriere dello Sport