Juventus-Sassuolo 3-0 è stata una partita a senso unico, un genere di match a cui il Sassuolo ci ha abituato ben poco nel corso degli anni: il motto “ce la possiamo giocare con tutte” non è mai così ben speso come nel caso dei neroverdi. Ieri sera, però, la Vecchia Signora non ci ha lasciato manco le briciole: la statistica del possesso palla in favore del Sassuolo, apparsa in sovrimpressione a metà partita, la dice lunga su quanto questo dato vada preso con le pinze.
Poco da fare, dicevamo: un Vlahovic in giornata di grazia ha annichilito la difesa del Sassuolo con due gol, uno più bello dell’altro. Ma il serbo tornava in difesa per aiutare, vinceva puntualmente i duelli fisici con Ferrari, innescava i compagni: è riduttivo parlare di lui solo in termini di gol. Il sigillo finale lo ha messo Federico Chiesa, su assist dell’ex Locatelli – leader silenzioso della Juve – e grazie ad una cordata di errori neroverdi, dalla palla persa di Boloca fino all’intervento approssimativo di Consigli. Ma stavolta c’era poco da fare: la sensazione generale era che la Juve l’avrebbe portata lo stesso a casa, questa partita.

Quindi niente critiche oggi? Non proprio. La Juve non è ancora tornata ad essere la difesa ermetica e impenetrabile degli anni d’oro, ma poco ci manca. Il Sassuolo ha faticato a trovare linee di passaggio verticali e, anche in tal caso, l’undici di Allegri leggeva con quella frazione di secondo d’anticipo l’intenzione per ringhiare alle caviglie del malcapitato destinatario del passaggio. Per poi infilzare il Sassuolo centralmente. Non hanno impressionato Henrique e Boloca, Viti è apparso un pesce fuor d’acqua in entrambe le fasi, i centrali come detto hanno sudato sette camicie per contenere Vlahovic. La fascia destra ha funzionato già di più, e anche dai piedi di Laurientè si sono viste buone cose: è sua la conclusione più pericolosa del Sassuolo. Il francese ha trovato l’unico gol della sua stagione proprio nel 4-2 dell’andata e il suo contributo in termini realizzativi ancora latita.
Dopo aver atteso dieci giorni tra la Fiorentina e la Juve, adesso il Sassuolo ne dovrà attendere ben dodici per tornare in campo in casa contro il Monza. Non proprio l’ideale per un Sassuolo che, ci scommettiamo, vorrebbe tornare a giocare prima possibile per ritrovare quella continuità soltanto abbozzata contro la Viola.