Nelle giornate che hanno preceduto Inter-Sassuolo, in più occasioni Mister Di Francesco e alcuni giocatori neroverdi si sono soffermati sul risultato di Sassuolo-Inter dello scorso anno, e nel corso delle varie conferenze stampa, il giudizio era unanime: “L’Inter non troverà davanti la squadra dell’anno scorso, mai più un risultato così schiacciante”
E’ invece l’Inter ha trovato davanti una squadra forse peggiore di quella affrontata l’anno scorso a Reggio Emilia e il risultato è stato il medesimo, 7 gol subiti senza nessuna reazione, i nerazzurri hanno giocato sul velluto, un torello durato 90 minuti, 68% di possesso palla per i nerazzurri.
E il Sassuolo dov’era?
Il Sassuolo non c’era, tutta la squadra era mentalmente assente ed è stata sballottata dall’Inter per tutta la partita, quando non c’è la testa non ci sono nemmeno le gambe, a San Siro abbiamo visto una squadra nettamente sotto le aspettative, mai in partita.
Troppe le lacune in difesa, i nostri ragazzi vengono costantemente bruciati dalle incursioni di Icardi, Kovacic e Osvaldo. esordio non certo da ricordare per Consigli che pur non avendo colpe è costretto a raccogliere la palla dalle rete per ben sette volte.
L’impressione è che il Sassuolo sia entrato in campo con la sicurezza delle grandi squadre, convinto di poter fare la partita in casa dell’Inter, ma la squadra di Di Francesco ha smesso di lottare dopo il primo gol subito, peccato che sia arrivato al 4′ minuto di gioco.
A fine partita Di Francesco era nero, anche lui in conferenza stampa ha ammesso che la squadra era arrivata con l’intenzione di farla la partita e non subirla, ma così non è andata.
L’anno scorso la medesima sonora sconfitta contro l’Inter era servita per ritrovare l’umiltà, una sconfitta educativa (così l’ha definita Di Francesco), speriamo che sia così anche questa volta, Il Sassuolo arrivava da una settimana dove stampa e tifosi hanno esaltato in primis Zaza e Berardi per le prestazioni con la nazionale e di conseguenza tutto l’organico del Sassuolo, forse i giocatori ci hanno creduto troppo.
di G. P.