Gian Marco Ferrari è stato ospite del Q&A di StarCasinò Sport, dove si è raccontato a tutto tondo.
Ferrari ha vissuto l’emozione di esordire in Nazionale e anche di andare in gol:”È stato molto emozionante. Ero stato chiamato altre volte in passato ma non avevo avuto l’opportunità di esordire. È stato bello, anche inaspettato. Il mio rammarico è stato forse non avere quella continuità che avrei voluto. Ma vediamo, c’è ancora tempo“.
Gian Marco racconta la sua carriera: “La Serie A è la categoria più difficile, ma dal punto di vista psicologico da giovane, quando giochi in Eccellenza, non è detto che tu possa arrivarci. Dal punto di vista mentale molti mollano o si siedono, quindi è stata difficile perché non sai se arriverai o no. Dal punto di vista tecnico la Serie A è la Serie A“.
Poi è arrivata la fascia di capitano del Sassuolo: “Inconsciamente la fascia ti cambia. Il peso della fascia, dopo che Magnanelli l’ha avuta per tanti anni, c’è. È abbastanza difficile ed è una cosa che ti sposta inconsciamente. Io personalmente non sono cambiato, ho sempre incitato e aiutato tutti anche prima. Però magari tenere la fascia ti fa dare quel 101% in più anche per aiutare gli altri più che per te“.
Tanti gli allenatori che hanno contribuito alla sua crescita: “Juric è un martello, un lavoratore accanito. De Zerbi ambizioso, Nicola umano, Dionisi equilibrato“.
In carriera anche due gol su rigore: “In Serie C ho tirato due rigori, con il 100% di successo. Oggi lascio la palla a chi sa calciare meglio di me. Ma se dovesse servire io ci sono“.
Qualche dettaglio sulle ispirazioni: “Non esiste un difensore a cui mi sono ispirato ma mi è sempre piaciuto molto Alessandro Nesta. Non sono accanito nel seguire il calcio, perché oltre a giocare devo stare dietro a due bambini, di sicuro il campionato che mi è sempre piaciuto è la Premier League. Credo sia il campionato migliore, più intenso e bello da vedere“.
Chi porteresti con te dei tuoi compagni in un’avventura al limite? “Mi verrebbe subito da dire nessuno, però analizzando direi Romagna, perché è il più equilibrato di tutta la squadra, quello che può avere più lucidità di pensiero“.