sabato , 23 Settembre 2023
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foto: sassuolocalcio.it

Frosinone-Sassuolo 4-2: crollo e rimonta subita, frustrazione e nervosismo la fanno da padroni

Quello che si è visto allo Stirpe in occasione di Frosinone-Sassuolo 4-2 è stato uno spettacolo che in pochi ci saremmo immaginati. Prima il Sassuolo va in vantaggio di due gol. Poi, quando tutto sembrava in discesa, il rigore per i padroni di casa ha fatto sì che questi ultimi cominciassero a crederci davvero. E quindi volessero, spinti da uno stadio gremito e da un’orda appassionata di tifosi, confermare il trend positivo di queste prime giornate.

Perché, 4 pappine a parte, la strepitosa rimonta giallazzurra è stata condita da due legni colpiti dalla formazione di Di Francesco, nonché da almeno due miracoli del portierone Stefano Turati. E questo ci fa ben sperare, sebbene per la stagione prossima.

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Ma a proposito di belle speranze, quest’anno ne abbiamo una, che l’anno scorso ha deluso tutte le nostre aspettative e che invece sembra essere partita con il piglio giusto: Andrea Pinamonti. Quest’anno, tra campionato e Coppa Italia ha già segnato quattro gol, di cui una doppietta ieri allo Stirpe. Se contiamo che l’anno scorso ne ha realizzati 5 in tutta la stagione, non possiamo che sorridere. Aggiungiamo che a Frosinone lo si è visto fare anche tanto lavoro sporco, in fase di recupero e di interdizione, oltre che di sponda. Sembra rinato.

Ma la cosa migliore che è saltata agli occhi, prima del capitombolo del secondo tempo, sopratutto dopo la mazzata del primo gol di Mazzitelli, è che il Sassuolo è riuscito meglio a sfruttare le occasioni anche quando non gestisce il gioco. Perché, diciamocelo chiaramente, anche nella prima frazione di gioco il Frosinone ha creato di più (e fatto tanto possesso palla rispetto ai neroverdi). Peccato per il crollo del secondo tempo, perché i presupposti per uscire ancora una volta vittoriosi dallo Stirpe c’erano tutti.

E qui, ancora una volta, ci preme sottolineare qualcosa di positivo: la sicurezza di Cragno in porta, la maggiore integrazione di Viña nelle dinamiche di squadra, un protagonismo di Pedersen sia in difesa che in attacco, l’esordio di un Castillejo già leader.

Ma ora veniamo alle dolenti note. E partiamo da Berardi, venuto meno per gran parte della partita, nonostante ottimi inserimenti. Possiamo dire che ha peccato un po’ di egoismo in qualche conclusione, ma anche che si sia lasciato prendere troppo dal nervosismo. Il tiro gettato via che ha preceduto il fischio finale, subito dopo il gol di Lirola, ha tutto il sapore delle frustrazione. Insomma, il ruolo da trascinatore visto con l’Hellas, a Frosinone sembra essere stato messo da parte.

E poi le incertezze difensive, quelle che sono costate care. A cominciare dal rigore concesso da Tressoldi (e da quello che ha rischiato di procurare anche poco più tardi). Ma anche del battibecco tra Erlic e Caso. Nulla di nuovo, nemmeno in questo caso. Ma è lì che bisogna lavorare di più. Diciamo che avere Juve e Inter alle prossime due non aiuta.

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Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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