Il responsabile del settore giovanile neroverde Francesco Palmieri è stato intervistato dal quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato dell’organizzazione dei vivai nel nostro calcio, tema caldo dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali 2022
“Adesso che la Nazionale è stata eliminata dai playoff per il Mondiale ci accorgiamo che non c’è un ricambio generazionale e ci chiediamo come mai non ci sono nuovi talenti: la realtà è che le cose non funzionano da tanti anni e le criticità andavano affrontate molto tempo fa. Forse non saremmo arrivati a questo punto”.
Il Sassuolo sembra un mondo a parte: “Noi siamo fortunati perché Giovanni Carnevali crede molto nei giovani e lavoriamo quotidianamente per scovarli e poi svilupparli al meglio delle nostre possibilità. Ma la verità è che c’è un problema di fondo e se non arrivano regole dall’alto non credo che la situazione possa cambiare”.
“Qualcosa cambierà solo se tutti inizieremo a crederci davvero – conclude Palmieri – I giovani devono giocare e sbagliare, non essere fatti fuori al primo errore. Ma dovrebbe succedere ovunque, per questo dico che servirebbe un’impostazione dall’alto, come ad esempio l’obbligo di portare ogni anno in prima squadra uno o due calciatori delle giovanili. I ragazzi non sono mai pronti… se non ci si crede si fa fatica. E poi si dovrebbe imporre alle società di investire nei centri sportivi, non è possibile che alcune squadre non abbiano nemmeno i campi per fare allenare le varie under. Si parla di giovani in difficoltà, ma ci scordiamo che hanno bisogno di attenzioni continue e solo con strutture all’avanguardia e allenatori retribuiti è possibile seguirli davvero e non disperderli”.
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