Sesto posto, certo. Ma non è questa l’unica condizione che può consentire al Sassuolo, una società che fino a due anni fa lottava con le unghie e con i denti per conquistare la permanenza in massima serie, di affacciarsi al grande calcio continentale. I preliminari di Europa League, che ormai i tifosi vedono giustamente da diverse settimane come un sogno a portata di mano, potranno essere disputati solo in presenza di altre due circostanze oltre a quella più “visibile” già da un semplice sguardo alla classifica.
La prima è la sconfitta del Milan nella finale di Coppa Italia, in programma per il prossimo 21 maggio. I rossoneri di Brocchi, in crisi nera a livello di risultati e in preda a un’indubbia confusione anche sul piano societario, partono nettamente sfavoriti al cospetto dei campioni d’Italia, che dopo aver visto interrotto il proprio cammino in Champions League vorranno affiancare al quinto scudetto consecutivo anche la seconda coppa nazionale targata Allegri.
Ma non sono solo queste le condizioni che potranno permettere a questo Sassuolo di raggiungere le competizioni europee. Ci sarà infatti da superare, in ogni caso, lo scoglio della concessone della Licenza Uefa. Lo scorso anno il club la ottenne agevolmente, ma per il triennio 2015-2018 le regole del fair play finanziario sono sensibilmente cambiate e quindi la partita è aperta. Naturalmente ciò vale per tutte le società, ma rimanendo in casa neroverde si rimane in attesa della diffusione dei dati del bilancio 2015 e del successivo pronunciamento ufficiale della Uefa in tal senso.
Per ora è dunque bene concentrarsi su un passo alla volta, mantenendo i piedi ben saldi per terra, anzi prima di tutto sul terreno di gioco. Conquistare sul campo il sesto posto è condizione non sufficiente ma ovviamente necessaria per poter sognare davvero in grande.