Uno dei cardini del tanto celebrato attacco del Sassuolo è Domenico Berardi. Talento dal carattere certamente non facile, la punta calabrese ha numerosi estimatori ed è considerato una delle migliori promesse del calcio italiano. Se ne è già accorto Gigi Di Biagio, ct di quella Nazionale under-21 di cui Berardi è titolare inamovibile e molte sono le squadre che, anche al di fuori dai nostri confini, stanno mettendo gli occhi sul numero 25 neroverde, prima tra tutte quella Juventus che possiede il cartellino del giocatore.
Tornando alle vicende di casa Sassuolo, nel corso di questa stagione raramente Berardi è stato escluso dalla formazione iniziale da parte di mister Di Francesco.
(foto: www.sassuolocalcio.it)
Da tempo l’allenatore degli emiliani va predicando che non esistono titolari e che ogni giocatore deve sudarsi il posto dimostrando il proprio valore e la propria “fame” in allenamento. Dopo il pareggio di ieri contro il Torino, però, il timoniere neroverde, pur rimarcando il concetto, ha fatto una leggera distinzione e, sollecitato sull’argomento, ha ammesso che Berardi ha un valore aggiunto diverso da quello di altri giocatori. “Domenico non molla mai, quando sbaglia va sempre a riprendersi la palla. Non è un giocatore che subisce la partita” ha aggiunto Di Francesco “ma la vuole sempre determinare“. L’impegno dell’attaccante classe ’94 è stato evidente a chiunque abbia assistito all’incontro che ha visto il Sassuolo strappare un punto ai granata: inoltre, con il gol di ieri Berardi sale a quota 11 in classifica cannonieri e consolida il suo ruolo di miglior marcatore della squadra. L’auspicio di tutti i tifosi neroverdi è che il campioncino raggiunga superi il numero di marcature dello scorso anno (16) e magari che riesca a trovare le motivazioni per rimanere un altro anno a Sassuolo per consolidare un progetto in crescita. Ma questa è un’altra storia: prima la salvezza.
di Massimiliano Todeschi