Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, mister Alessio Dionisi, fresco di rinnovo, ha fatto un bilancio sulla stagione: “Andata sufficiente, ritorno ottimo, in generale positivo. Nel momento complicato, quando la zona salvezza era cinque punti più in basso, siamo stati bravi tutti: abbiamo fatto scelte difficili, lavorato nel modo giusto. Gennaio e febbraio mi hanno insegnato molto: mi sento migliore e spero di trasmettere le mie sensazioni all’ambiente e alla squadra. Questa stagione mi ha dato la conferma che la forza di un gruppo emerge nelle difficoltà: un giocatore lo pesi non quando sbaglia, ma nel modo in cui reagisce all’errore. E vale anche per me“.
Prima del rinnovo, c’è stato un incontro con la società: “Abbiamo analizzato le caratteristiche dei giocatori che ci servono, individuando l’ossatura di partenza della rosa. L’importante è non considerare l’11° anno in A del Sassuolo come la conseguenza del 10°. Non è così. E non sarà nemmeno il terzo campionato di Dionisi. Sarà una stagione in cui porteremo avanti il nostro progetto sapendo che i risultati dipendono da tante variabili. Io sono un allenatore che capisce le necessità. Ma ovviamente perdere uno dei nostri giocatori importanti sarebbe pesante; perderne due sarebbe quasi impossibile da assorbire“.
E quindi si parla di mercato: “Se qualcuno parte, spero che arrivino giocatori pronti e magari uno in ogni reparto. Domenico è il top player del Sassuolo: non è bravo, è di più. È magico. Qui può esprimere non solo le grandi qualità, ma quello che ha in testa. Non si tratta del numero, del colpo di tacco, della giocata: Domenico vede il calcio. E può stare dovunque. Difficile pensare a un domani senza di lui“.
E si chiude sul futuro: “Il Sassuolo vuole stupire, sempre. Questo cammino non era scontato dieci anni fa. Nelle prossime due stagioni lavoreremo per emulare ciò che è stato fatto e per migliorare, con la consapevolezza del punto di partenza. L’obiettivo del progetto è far crescere il gruppo secondo la nostra filosofia. E a noi interessano anche i risultati. Ad esempio, penso già al primo turno di Coppa Italia, che l’anno scorso non abbiamo passato. E voglio iniziare bene il campionato sapendo che comunque sarà un tragitto lungo. Non bisogna alzare le braccia tra pochi mesi, ma a fine corsa. E quest’ambiente consente di lavorare benissimo per riuscirci“.