Eusebio Di Francesco torna sulla Gazzetta, stavolta con un’intervista ben più breve e dall’oggetto totalmente diverso. Si parla di Domenico Berardi, ma anche di Europa League, di Stefano Sensi e di Luca Mazzitelli. Queste le parole di Di Francesco riportate dall’edizione odierna della rosea:
“Coppa Italia? Tiferò per la Juve, sarebbe fantastico partecipare alle coppe europee. Non capisco come l’Europa League possa essere considerata un fastidio: a Sassuolo sarebbe vista come un ulteriore passo di crescita. Tanti appassionati del calcio hanno nel Sassuolo la propria seconda squadra, direi che già questa è una gran bella vittoria. Sono felice di aver cementato nel gruppo un’identità che i ragazzi si sono portati anche fuori dal campo di gioco. Siamo una famiglia, ma nel senso reale del termine, non come frase fatta”.

Dalla famiglia Sassuolo, Di Francesco passa a parlare dei singoli: “Berardi? E’ come un figlio per me e non voglio mettergli pressioni. Mimmo forse non ha reso al massimo delle sue possibilità in questa stagione, ma è maturato, anche nel comportamento. A mio parere, merita una grande opportunità: la Juve è la società più adatta ad un giocatore come Berardi perché sa aspettare i giocatori e aiutarli ad inserirsi nel gruppo al cambio di ambiente. Pellegrini? Ha fatto vedere scorci del suo talento, resterà ancora con noi anche se la Roma potrà riscattarlo ad un prezzo già stabilito. Sensi? Guai a paragonarlo a Verratti, ha bisogno di crescere senza pressioni. I paragoni non giovano. Mazzitelli? Sono curioso di allenarlo. Penserò ad inserirli gradualmente nel mondo della Serie A”.
Nonostante non abbia con i paragoni un rapporto idilliaco, il suo parere sulla somiglianza con il Leicester è quasi dovuto: “Difficile essere simili. In Inghilterra, i diritti televisivi sono distribuiti più equamente. A noi piace sognare, in ogni caso, e il patron Squinzi non si tira certo indietro. A volte, ci parla di scudetto: ce lo dice scherzando, ma così quasi ci impone di alzare il livello di attenzione. Squinzi non sperpera mai il denaro: io non gli chiederei un acquisto fuori dai nostri parametri perché il Sassuolo non deve correre, deve crescere piano piano, come dal punto di vista delle presenze allo stadio. Bernardeschi? Abbiamo provato a prenderlo un anno fa, quando lo vidi al Crotone me ne innamorai; ha qualcosa di speciale”.