Roberto De Zerbi ha parlato in un’intervista a Gazzetta dei tre nazionali neroverdi: Berardi, Locatelli e Raspadori. L’ex tecnico del Sassuolo ha detto la sua anche sul futuro di Mimmo e Manuel.
Vederli all’Europeo è stato bellissimo: “Mi sono emozionato come un genitore, ma erano e sono dei giocatori forti, io ho soltanto cercato di trasmetter loro la mentalità dell’allenarsi sempre al 110 per cento, dell’essere protagonisti e non comprimari. E così è stato: quando Locatelli e Berardi sono entrati nella finale contro l’Inghilterra, l’hanno fatto col piglio giusto. Orgoglioso di loro”
“Berardi aveva soltanto bisogno di rimettersi in carreggiata. Su Locatelli e Raspadori mi viene da sorridere quando sento gli unanimi commenti positivi su entrambi, perché tempo fa molti si chiedevano se Locatelli fosse più o meno umile o con i piedi per terra, quando Manuel è un ragazzo d’oro. E per Raspadori si tirava fuori il metro per misurare quanto fosse alto…”
“Locatelli è prontissimo per la Juve e per un grande club europeo perché incarna tutto quello che un centrocampista deve essere oggi: è bravo nella costruzione e a inserirsi, dà quantità, in tre anni non gli ho visto perdere un contrasto. Ha personalità da vendere, è intelligente tatticamente, si presta a qualsiasi tipo di calcio. Raspadori sa giocare con la squadra in più ruoli d’attacco ed è forte nelle gambe”.
“Berardi ha sempre anteposto il divertimento alla carriera. Lo capisco perché io sto facendo la stessa cosa. Credo che non gli sia mai capitata l’occasione giusta, la situazione in cui sentirsi a suo agio. Non è vero che ha paura. Anzi, ha un grande carattere e lo dimostra il rigore battuto nella finale dell’Europeo. Vive secondo i suoi valori. Lo apprezzo molto: non è un arrivista, ma vuole essere se stesso”.