Davide Frattesi ha parlato alla Gazzetta dello Sport dopo il gol che ha sbloccato Juventus-Sassuolo nell’ultima di campionato.
Parte da un modello, Claudio Marchisio: “È stata mia nonna Stefania a chiamarmi ‘Principino’ perché dice che assomiglio a Marchisio. Magari… al momento ho realizzato circa un milionesimo di quanto ha fatto lui. Claudio è un esempio, una delle persone del mondo del calcio che più mi è rimasta dentro. Lo conobbi anni fa, quando ero alla Roma. Spalletti mi portò in panchina contro la Juve. Chiesi la maglietta a Marchisio e lui volle la mia. ‘E cosa te ne fai?’ gli dissi. Ieri mi ha scritto un messaggio per farmi i complimenti: bello”.
Vincere allo Stadium è stato meraviglioso: “La vittoria di Torino è stata una serata fantastica non solo per noi, ma anche per i tifosi e i dirigenti. Abbiamo festeggiato il giusto, ma se non batteremo l’Empoli il successo con la Juve non sarà servito a nulla. Mercoledì siamo stati meno belli ma più concreti. Abbiamo giocato da squadra”.
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“Avrei voluto restare alla Roma, ma ora sono felicissimo di essere al Sassuolo”
Il suo gol, una perla: “Da piccolo facevo l’attaccante e la voglia di gol mi è rimasta dentro. Allo Stadium gran parte del merito va a Defrel, che mi ha dato una palla perfetta. Gli ho detto che gli regalo quello che vuole. Nei limiti eh, perché il budget è contenuto. Nel centrocampo a due tocchi molto più il pallone rispetto a quello a tre. Sei sempre nel vivo dell’azione e migliori tanto”.
Il suo presente è neroverde dopo la crescita nelle giovanili giallorosse: “Da romanista sarei voluto restare a Roma, quando mi cedettero al Sassuolo. Ma tutto si metabolizza e adesso sono felicissimo di essere qui”.
L’obiettivo è la maglia azzurra: “Sogno la convocazione in Nazionale: è un obiettivo anche se devo crescere tanto. In azzurro ho già fatto un lungo cammino nelle giovanili, pieno di soddisfazioni e bastonate”.