sabato , 23 Settembre 2023
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foto: sassuolocalcio.it

CS – Under 18, Pedone dopo il traguardo Final Four: “Ecco cosa ha fatto la differenza”

Questo pomeriggio, il Sassuolo Under 18 di mister Francesco Pedone ha conquistato la Final Four Scudetto battendo per 2-0 il Napoli e sigillando il secondo posto nel girone A alle spalle della Roma. Un traguardo da pochi pronosticabile ad agosto e raggiunto in un girone equilibratissimo e con molte squadre racchiuse in pochi punti: domenica prossima la semifinale con l’Inter. A fine partita abbiamo intervistato mister Francesco Pedone, visibilmente contento per il risultato raggiunto: ecco le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni.

Un primo tempo contratto, ma oggi contavano i tre punti: “Era una partita complicata, non tanto sotto l’aspetto tecnico quanto sotto quello emotivo. Sapevo che molti di questi ragazzi non fossero abituati a questo tipo di partite: ne abbiamo fatta qualcuna al Viareggio ma lì avevamo alcuni ragazzi più esperti ad aiutarli. Abbiamo un po’ sentito la partita. L’emblema lo considero Pigati, che è un metronomo, sbaglia poco o nulla, mentre oggi ha sbagliato qualcosa in più: questo fa capire quanto la squadra fosse contratta. Non abbiamo avuto un gioco fluido. La cosa positiva è che, pur nella sofferenza, abbiamo tenuto bene in fase difensiva come reparto, da Parlato a Fontana passando per Corradini e il 2007 Vezzosi: abbiamo concesso un paio di situazioni che potevano costarci care nel primo tempo ma in generale nelle difficoltà abbiamo stretto i denti. Nella ripresa abbiamo sicuramente fatto meglio, anche grazie all’ingresso di alcuni giocatori freschi come Lattanzi e Petrosino. Ma la difficoltà la capisco: a volte fanno fatica i grandi, figuriamoci dei ragazzi”.

Sull’ingresso di Piantedosi come esterno alto: “Alessio è un ragazzo che ha corsa e un buon piede sinistro: oggi serviva un giocatore con quelle caratteristiche quando si aprivano gli spazi in avanti. Sicuramente può far male agli avversari e ci sta che lo rivedremo in quel ruolo, ma lui resta un terzino”.

Sugli infortunati: “Ci tengo a spendere due parole su questo. Oggi ho chiamato a raccolta tutta la squadra, anche gli infortunati: Di Bitonto, Moriano, Henriksen, Ravaioli, Caragea, Rigo e Casini. Sono tanti e in molti casi anche di grave entità: penso a nome di tutta la squadra che andare alla Final Four sia un premio anche per chi è dovuto stare fuori. Oggi erano al campo a fare il tifo per i compagni. Spero che Caragea e Rigo tornino a disposizione nei prossimi giorni, gli altri purtroppo non li avremo. A volte bisogna far fronte anche a questi eventi”.

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Francesco Pedone (foto: Alberto Benaglia per Canale Sassuolo)

Pedone sul campionato: “Qual è stata la prestazione che ci ha dato la svolta? Le partite negative restano sicuramente più impresse perché vorresti cancellarle subito: quella di Cesena, una delle ultime, ci ha segnato perché arrivavamo da un periodo buono e quella partita ci ha bloccato. Ero molto arrabbiato e deluso, ma subito dopo sono arrivate vittorie importanti come contro Fiorentina, Genoa e Lazio. Se torniamo indietro alle prime parole che dicevo su questa squadra, parlavo di una qualità magari non di primissimo livello e di una squadra che si perdeva un po’ nelle avversità. Abbiamo avuto anche quest’anno alti e bassi ma abbiamo limitato i bassi e questo ci ha permesso di arrivare alla Final Four. In settimana siamo spesso riusciti a trovare la reazione giusta alla partita storta della domenica: di questo sono contento, non era semplice inculcare questa mentalità e penso che abbia fatto la differenza. Non era facile raggiungere la Final Four. Abbiamo creato in un mese e mezzo un gruppo molto eterogeneo, con tanti 2004 e 2006: questo fa capire che i 2005 sono un gruppo sano, accetta tutti con gioia. Non è banale questo, a volte si creano gelosie”.

Sulle due fasi finali conquistate dal settore giovanile del Sassuolo: “Il Sassuolo non ha una storia di lungo corso e sta ottenendo risultati sempre nuovi, sia con la Primavera che con l’Under 18, senza dimenticare i due tornei di Viareggio. Un settore giovanile è come una catena di montaggio: ognuno dà il proprio contributo. Il fatto che questi risultati siano arrivati nelle due squadre di punta del settore giovanile significa che si è lavorato bene negli anni. Io sono appena arrivato ma sono orgoglioso di essere protagonista. I risultati danno energia e voglia di fare ancora meglio”.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Appassionato di calcio e di sport in generale, ho deciso di condividere la passione per il Sassuolo e per la scrittura con Canale Sassuolo. In redazione curo la sezione del settore giovanile. Per contattarmi, scrivere a settoregiovanile@canalesassuolo.it.

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