Correva l’anno 2015 e il giorno 31 agosto, in vista di un doppio impegno dell’Italia, Antonio Conte lanciò il suo anatema: “Niente nazionale per chi non gioca titolare nel proprio club”. Le parole del commissario tecnico, riprese da tutti i maggiori quotidiani nazionali, parevano segno di grande risolutezza e mettevano sull’attenti i giocatori che miravano a vestire la maglia azzurra: la panchina in campionato li avrebbe tagliati fuori dal giro della Nazionale.
Così sembrava, appunto, anche se in più occasioni, nel corso degli ultimi dieci mesi, abbiamo assistito ad alcune variazioni su questo tema. Variazioni che hanno raggiunto il loro climax oggi, poco dopo le ore 14: con la diffusione dell’elenco dei 30 pre-convocati per l’Europeo di Francia è stato quanto mai evidente che alle parole non sono propriamente seguiti i fatti. Francesco Acerbi, uno dei migliori difensori centrali della Serie A per rendimento e carisma, non ha passato la prima selezione del mister e non è stato incluso nella lista suddetta. Conte gli ha preferito Daniele Rugani, calciatore di grande talento e ottima prospettiva, ma non esattamente un titolare nel suo club, la Juventus.
A nulla è servito, quindi, contribuire a portare il Sassuolo al sesto posto anche grazie a quattro reti, non poche per uno stopper: ad Acerbi è stata indicata la porta del ritiro di Coverciano. Grande è lo sconcerto da parte dei tifosi neroverdi che puntavano tutto su Francesco, unico esponente della squadra più italiana della Serie A ad essere entrato, in qualche misura, nelle grazie del prossimo allenatore del Chelsea, che pare essersi contraddetto anche in relazione ad altri giocatori, che pur avendo raggranellato poche presenze nell’ultima stagione figurano nella lista sopra citata. Su tutti Salvatore Sirigu, ottimo estremo difensore mai messo in discussione da Conte ma, nei fatti, secondo portiere del Paris Saint Germain in questa stagione alle spalle del collega Trapp.
Certo, il commissario tecnico ha più volte ribadito anche di voler contare sul gruppo che lo ha condotto, dal 2014 ad ora, alla qualificazione alla massima competizione continentale, ma anche considerando questo non si può non sottolineare che Acerbi è stato per la prima volta convocato nel novembre di due anni fa e pareva rientrare in questa categoria: evidentemente ciò non è bastato. Lasciano perplessi anche altre conferme, su tutte quella di Ciro Immobile. L’ex Siviglia, tornato al Torino nella finestra invernale di calciomercato, ha convinto decisamente meno del suo compagno di reparto Belotti, neppure considerato da Conte fin dai giorni scorsi, per tacere di un neroverde del recente passato, ovvero Leonardo Pavoletti, l’italiano che ha realizzato più centri in campionato malgrado i diversi stop per problemi fisici. Qualche giorno fa Conte fu chiaro nelle sue esternazioni: sollecitato sull’argomento affermò di aver preferito Immobile a Belotti in ragione del fatto che la punta nativa di Torre Annunziata gli avesse “dato molto” in passato. Tutti i tifosi azzurri si augurano che l’intuizione del ct sia azzeccata, anche se è lecito nutrire qualche perplessità.
Ovviamente le scelte sono compito del commissario tecnico e rimangono fuori discussione: fa soltanto specie che, a fronte delle continue lamentele sulla poca scelta tra giocatori italiani potenzialmente utili per la massima rappresentativa che si sono sentite negli ultimi anni neppure uno dei giocatori della squadra, lo ribadiamo, più italiana tra le italiane sia stato preso realmente in considerazione. L’amarezza resta, ma rimane anche la sensazione che, dopo l’Europeo, il vento sia destinato a cambiare.