Il tempo per acquisti e cessioni, in casa Sassuolo, è stretto: va consegnata a Di Francesco una rosa competitiva nel minor tempo possibile. Uno dei ruoli dove il Sassuolo deve agire maggiormente è il reparto arretrato, che vedrà l’imminente partenza di Sime Vrsaljko per la Spagna e necessita, in ogni caso, di ricambi affidabili. Il mirino della società neroverde, da qualche giorno, si è posato sull’Inter, proprietaria del cartellino di Andrea Ranocchia, il nome individuato per puntellare il pacchetto centrale della difesa di mister Eusebio. Qualche giorno fa, La Gazzetta dello Sport diede per fatto l’affare che avrebbe portato in Emilia sia Ranocchia che un conguaglio di 5 milioni per Francesco Acerbi, indicando che i due giocatori si muoveranno dipendentemente l’uno dall’altro. In altre parole: se il Sassuolo vuole arrivare a Ranocchia, deve cedere Acerbi.

Non è dello stesso avviso l’esperto di mercato Alfredo Pedullà, anzi, è di tutt’altro avviso: qualche ora dopo l’articolo della Gazzetta, scrive che le due trattative procedono parallelamente. In autostrade diverse, però; ciò vuol dire che non è necessaria la partenza di Acerbi per arrivare a Ranocchia, dal momento che l’Inter ha altre priorità in quel ruolo e che, di conseguenza, si muoverà per un ulteriore acquisto solo in caso di cessione di Juan Jesus. Allo stato attuale delle cose, quindi, Ranocchia è già fuori dal progetto tecnico di Mancini. A conferma della tesi di Pedullà, TuttoMercatoWeb fa sapere che ieri c’è stato un contatto diretto tra il giocatore e Eusebio Di Francesco: il giocatore è molto allettato dall’opportunità, così come il Sassuolo, d’altronde, è abituato a rilanciare giocatori in crisi. L’ultimo dettaglio da limare è l’ingaggio, decisamente eccessivo (2,5 milioni): se, però, la voglia di rilancio di Ranocchia è tale da ridursi l’esoso ingaggio, l’affare è in dirittura d’arrivo.