Più volte nella stagione in corso il Sassuolo è andato in svantaggio e costretto a recuperare il punteggio. È andato sotto, e poi ha recuperato, contro: Napoli, Atalanta , Fiorentina, Torino, Frosinone, Palermo, Chievo, Empoli e per finire contro l’Udinese. In totale da queste partite sono venuti fuori 13 punti per la classifica neroverde.
Questo è accaduto, tranne che contro il Chievo, sempre in casa e, Napoli e Fiorentina a parte, ė avvenuto con squadre sempre alla nostra portata. In queste sfide il Sassuolo è sembrato, per usare un’iperbole abusata nel mondo giornalistico, essere sceso in campo solamente dopo aver subito una rete. Si potrebbe dunque frettolosamente derubricare questo atteggiamento come una sottovalutazione dell’avversario? Difficile a dirsi, anche perché mister Di Francesco, in ogni sua apparizione pubblica pre e post partita, ha sempre sottolineato come il mantenimento della concentrazione per novanta minuti e oltre debba essere considerato un obbligo per i suoi giocatori, che non possono in alcun modo permettersi distrazioni o leggerezze.
Più di un dubbio è stato avanzato anche in merito all’effettivo grado di maturità di una squadra mediamente giovane, che solo in rari casi è riuscita a ribaltare il risultato completando la rimonta. Queste partite, infatti, si sono concluse in parità ed è interessante il dato che rileva come il Sassuolo sia la squadra che ha ottenuto il maggior numero di pareggi (12), seconda solo all’Hellas Verona ultimo in graduatoria..
Per concludere si può dire che il Sassuolo abbia fatto le migliori prestazioni lontano dal Mapei, sembra quasi che il tifo avversario spinga il Sassuolo a far vedere quel calcio che ha fatto appassionare molti. Mancano sei giornate alla fine del campionato, è il momento di superare queste timidezze e proseguire l’inseguimento al Milan. Comunque vada resterà una stagione indimenticabile.
di Federico Anarratone