giovedì , 16 Gennaio 2025
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foto: sassuolocalcio.it

Primavera, Bigica dopo Sassuolo-Torino 6-3: “non avrei firmato per fare sei gol ma per fare una grande prestazione sì”

Mister Emiliano Bigica ai nostri microfoni dopo il 6-3 rifilato al Torino da parte della Primavera neroverde (qui cronaca e tabellino).

Si aspettava di fare sei gol ad una delle migliori difese del torneo, tra l’altro senza il capocannoniere Russo squalificato: “No, sicuramente. Se me lo aveste detto prima della gara non avrei firmato per fare sei gol ma per fare una grande prestazione e dare continuità alle prestazioni fatte in precedenza, dove non eravamo stati concreti. C’erano state occasioni da gol ma purtroppo non concretizzate e questa era la cosa che mi dava un pochino più fastidio ma mi rendeva sereno e tranquillo perché quando la squadra gioca e ha situazioni per far male all’avversario un allenatore deve star tranquillo perché sicuramente – prima o poi – con i giocatori di qualità che abbiamo davanti qualcosa sarebbe migliorato. La nostra prestazione è stata di alto livello contro una squadra molto forte di questo campionato. E abbiamo concretizzato le situazioni che abbiamo avuto, con poi un palo e altre situazioni nelle quali potevamo far meglio. Però avevo fiducia nei ragazzi alla vigilia e sapevo che avremmo fatto una bella partita“.

Oltre a essere tre punti importanti dal punto di vista della classifica, sono arrivate anche risposte dal punto di vista mentale? È stato un ottovolante di emozioni, bastava un attimo per caderci, perché nel secondo tempo la squadra è stata brava a metterla sui giusti binari: “Sinceramente non ero molto felice nel primo tempo, perché abbiamo fatto tre gol ma ne abbiamo anche presi tre. Mi sono molto arrabbiato con loro tra primo e secondo tempo. Lì però sono entrati più determinati e cattivi, hanno vinto più duelli e alla fine godiamo di questa vittoria, di una classifica che ci vede in zona play off nonostante le ultime battute a vuoto. Se troviamo la continuità che abbiamo avuto in gran parte del girone di andata possiamo toglierci anche quest’anno delle belle soddisfazioni“.

Partenza di Cannavaro, capitano di questa squadra, che vuoto lascia nello spogliatoio sia dal punto di vista tecnico che umano e caratteriale: “Adrian è un ragazzo d’oro. Secondo me al giorno d’oggi ragazzi di quell’età, con quella sensibilità, con quel rispetto che ha verso il prossimo, ne vedo sempre meno. Sono felice di averlo allenato. Gli auguro il meglio. Era arrivato il momento di andare a giocare con i grandi. Sono felice per lui“.

Un commento sul Milan: “Intanto mi devo godere questa vittoria. Il Milan è forte, sarà un altro scontro diretto. All’andata è stata forse la squadra che ci ha messo più in difficoltà. È una squadra giovane, di qualità, cresciuta tanta. Sono curioso di vedere quanto coraggio e quanta voglia di continuare in questo percorso avremo“.

Kevin Bruno è tornato alla doppietta: “Pian piano sta ritrovando continuità di prestazioni, di rendimento, di condizione fisica. Per noi è fondamentale. Ha trovato due gol importanti, ha fatto giocate importanti, ci ha permesso di difendere bene. Ci mancano i suoi gol nel bottino totale di reti. Perché finalmente è ritornato al gol Leone, Bruno è tornato al gol, Kumi ha fatto un altro gol. Vedo cose positive in questo momento e fiducia da parte di tutti in quello che stiamo facendo. Voglio dedicare questa vittoria al direttore Palmieri che ha perso sua mamma nelle ore precedenti la gara e al mio secondo Cosimo Francioso che è da dieci giorni che non è con noi per un problema fisico e mi sento un pochino ‘orfano’. Per il direttore, voglio fare sentite condoglianze da parte mia, della squadra e di tutti“.

Quali le ambizioni? “Le ambizioni ci devono essere, è inevitabile che noi, che siamo una buona squadra che può dare filo da torcere a chiunque, in un campionato equilibrato in cui è possibile trovare qualsiasi risultato, troviamo continuità di rendimento. È una cosa che nel periodo dicembre-gennaio non abbiamo avuto ma siamo rimasti in zona playoff. Vuol dire che c’è equilibrio, anche se si perdono punti in giro. Siamo noi che dobbiamo trovare quella continuità perché una squadra come la nostra deve averla soprattutto a livello tecnico, poi parlo sempre di crescita mentale ed è quella che fa la differenza“.

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Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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