Lo 0-0 con la Sampdoria ha avuto il merito di muovere la classifica della squadra neroverde dopo la batosta di S.Siro, ma ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca ai tifosi all’uscita dallo stadio per non esser riusciti a mettere la palla almeno una volta alle spalle di Viviano.
Analizziamo la partita reparto per reparto valutando quali meccanismi hanno funzionato e quali invece devono esser rivisti in fase di preparazione alla partita
Difesa
Le 7 sberle hanno fatto sicuramente bene al reparto difensivo neroverde –cambiato totalmente rispetto alla gara di S.Siro con Antei che torna al centro della difesa, dopo la buona partita col Cagliari, e il debutto stagionale di Acerbi – che di fronte si trovava degli avversari ostici che uniscono buona tecnica a potenza e velocità. I 2 centrali fanno buona guardia e tengono a bada Gabbiadini –bravi ieri a non concedere punizioni in zone pericolose per l’attaccante doriano- Okaka ed Eder grazie anche all’aiuto dei 2 terzini (più Vrsaljko che Peluso, ancora lontano dalla condizione ottimale).
Spettacolare la lotta, durata 90’, tra la potenza e la fisicità di Okaka e la pulizia negli interventi di Antei che si sta dimostrando baluardo difensivo difficile da superare.
Come detto, bravi i terzini in fase difensiva ma ancora deficitari dal punto di vista offensivo: poche discese sulle fasce e scarse sovrapposizioni. Vrsaljko si è dimostrato sicuramente più propositivo sia in fase difensiva che offensiva segno che il piccolo problema muscolare accusato contro l’Inter è stato completamente superato.
Consigli si è sporcato i guantoni in rare occasioni, svolgendo il compitino anche se sarà necessario migliorare in fase di rinvio dato che i palloni finivano tutti dalle parti dei difensori sampdoriani.
Centrocampo
Completamente sovrastato 7 giorni fa, ieri il centrocampo neroverde ha arginato ottimamente quello doriano. Di Francesco cambia 2/3 degli interpreti di questo inizio stagione accantonando temporaneamente Missiroli e Biondini e facendo debuttare dal primo minuto Taider e Brighi, affiancati da capitan Magnanelli.
E’ proprio la dinamicità di Taider che stupisce già dai primi minuti di gioco, il furetto algerino è in ogni zona del campo: quando gli attaccanti non propongono soluzioni,spesso in prima persona si incarica del tiro dalla distanza per tentar di impensierire Viviano. Brighi parte leggermente in sordina ma col passare dei minuti prende le misure ai dirimpettai doriani e nel secondo tempo è un vero e autentico ruba palloni, sradicando palle a tutti quelli che passano nella sua zona di competenza.
In più di un’occasione però si è visto come la difesa tenda a “saltare” il centrocampo, proponendo verticalizzazioni agli attaccanti anche quando non vi è la vera possibilità, rendendo la vita molto più facile ai 2 centrali doriani: ottimi nel gioco aereo. Le verticalizzazioni vanno bene ma se vengono proposte ad ogni azione di gioco tolgono la variabile “sorpresa” necessaria per far si che l’azione diventi pericolosa.
Attacco
La vera nota dolente della giornata di ieri. Un attacco spuntato, senza troppo mordente. Zaza dopo la sbornia nazionale è apparso un giocatore spaesato, la grinta che l’aveva contraddistinto contro il Cagliari e con la maglia azzurra pare sparita insieme alla barba. Un consiglio: Simone fattela ricrescere, la mamma capirà!
Floro Flores ha passeggiato per gran parte del primo tempo diventando pericoloso solo con qualche tiro da fuori -specialità della casa- su cui Viviano ha chiuso in più occasioni.
Sansone invece sulla destra non è mai riuscito ad impensierire il suo diretto avversario –Regini- mentre qualche grattacapo in più l’ha provocato a De Silvestri una volta spostato a sinistra, ma poca cosa per poter riuscire a creare occasioni pericolose.
Floccari invece, una volta entrato, ha creato brio là davanti spostandosi lungo tutto il fronte d’attacco e arrivando vicino al gol alla prima occasione utile.