Un riposo forzato che ha fatto bene, quello capitato a Berardi, fermato dal giudice sportivo per la sciocca gomitata rifilata a Juan Jesus.
Una doppietta per segnare sul suo tabellino personale i primi 2 gol di questa stagione (che lo porta a quota 18 in Serie A, bottino niente male per un ventenne), tanti spunti propositivi e una ritrovata verve che contagia anche i compagni di reparto. L’attacco è Berardi-dipendente, senza di lui l’attacco appare sterile, senza idee. Con un centrocampo fisico e poco tecnico come quello neroverde tocca al genio calabrese accollarsi sulle spalle i compagni di reparto e fornire spunti che possano impensierire le difese avversarie.
Oltre ai 2 gol Berardi ha fornito diversi assist ai compagni –basti ricordare il passaggio a Zaza nel primo tempo finito sul palo e il cross al bacio per la testa di Longhi neutralizzato da Marchetti – che non sono riusciti a trovare la zampata finale, si è procurato il rigore e la conseguente espulsione di Cana.
Finalmente la prossima giornata lo vedremo affrontare la squadra che sarà nel suo futuro, quella Juve che ne possiede la metà in compartecipazione col Sassuolo. Squadra che nella passata stagione non è mai riuscito ad affrontare –in entrambe le occasioni era squalificato. Vedremo se la sua genialità riuscirà ad impensierire la difesa meno battuta d’Italia.