Dopo un inizio stagione in chiaroscuro, Agustin Alvarez si è preso le luci della ribalta segnando il gol decisivo in Torino-Sassuolo 0-1. Dopo l’intervista a Mario Zipitria, scout che ha portato il Canario al Penarol, oggi La Gazzetta dello Sport ha intervistato proprio l’attaccante classe 2001. Vi riportiamo le dichiarazioni di Alvarez in forma integrale:
Sulla famiglia e sulla figlia: “Julia mi riempie di gioia, insieme alla mia compagna Thalia. Ci sposeremo a novembre, durante la sosta per il Mondiale. Se mi convocano con l’Uruguay? Nel caso sposteremo la data. Thalia è nata a San Bautista, come me. È il dipartimento di Canelones e chi arriva da quelle parti viene soprannominato Canario. Ci riconoscono dall’accento, diverso da quello dei cittadini di Montevideo”.
Su Dionisi: “Vuole che io sia dinamico e che mi abitui a leggere bene le partite. Devo imparare i movimenti e capire quando farli. E poi è necessario che cresca anche dal punto di vista fisico. In generale, qui si lavora molto, di più che in Uruguay dove con il supporto video viene studiato l’avversario solo il giorno prima della gara. A Sassuolo, invece, analizziamo a video anche i nostri allenamenti giorno per giorno, c’è grande attenzione ai particolari. Ho davvero la possibilità di migliorare moltissimo. Calcio italiano? Mi ha colpito la competitività. Tutte le squadre attaccano, sono dinamiche, aggressive. E poi l’aspetto tattico è prevalente”.
Su Alvarez come attaccante: “Sono bravo tecnicamente, non particolarmente veloce. Sono un uomo d’area, non mi piace scappare in avanti da solo alla ricerca della profondità ma preferisco scambiare con i compagni. Io con Pinamonti? Non è ancora successo, ma potremmo giocare bene in coppia e credo che mi troverei bene anche alle sue spalle”.
![Agustin Alvarez](https://www.canalesassuolo.it/wp-content/uploads/2022/06/canarioalvarez19-1024x682.jpg)
Sul Penarol: “Vivo per il gol, da quando sono nato. Mi hanno sempre messo in avanti, ho iniziato a segnare e non ho più smesso. Sono felice di aver ripagato i sacrifici di mio padre Juan Carlos, che ogni giorno mi portava da San Bautista a Montevideo per gli allenamenti: tra andata e ritorno, più di due ore di macchina. Lui è tifoso del Peñarol, io pure e da piccolo andavo sempre allo stadio. Avevo il desiderio di giocare in prima squadra con quella maglia: ho esaudito quel sogno e anche altri, come segnare con il Peñarol, debuttare e fare gol con l’Uruguay e in una squadra europea. Finora è andato tutto bene, ma ho ancora moltissima strada davanti”.
Sul Sassuolo: “Non sapevo nulla sulla squadra. Ma quando il mio agente mi ha detto dell’interessamento del Sassuolo, ho cominciato a studiare e a vedere le partite. Mi è subito sembrata una bella squadra con una chiara identità. E mi piaceva il fatto che segnasse tanti gol: per me era importante. A dicembre mi aveva cercato la Fiorentina, ma poi non si era concretizzato il trasferimento. Invece il Sassuolo mi ha davvero voluto e io sono molto contento di stare qui. Il mio obiettivo stagionale è giocare il più possibile, ma soprattutto ripagare il club della fiducia che mi ha mostrato”.
![Torino-Sassuolo 0-1](https://www.canalesassuolo.it/wp-content/uploads/2022/09/Alvarez-Torino-Sassuolo-1024x682.jpg)
Sul gol al Torino: “Ho solo pensato di tagliare verso il primo palo e di incrociare di testa. Pochi minuti prima Rogerio aveva fatto un’azione simile chiudendola con una scelta diversa. Allora gli ho detto: ‘La prossima volta crossala a me’. E così ha fatto. Dopo il gol ho visto il fotografo ufficiale del Sassuolo e sono andato verso di lui per far immortalare l’esultanza con il cuore per mia moglie e mia figlia“.
Alvarez sul suo idolo: “Luis Suarez: un esempio per tutti. Da piccolo capitava che mi svegliassi per vedere le sue partite con il Liverpool e poi con il Barcellona. L’ho conosciuto in Nazionale, è stato subito disponibile con me, mi ha dato tanti consigli. Dopo il gol al Torino mi ha scritto per farmi i complimenti e per dirmi che era solo il primo di molti gol. E a proposito di grandi uruguaiani, mi sento spesso con Walter Gargano, ex di Napoli, Inter e Parma e mio capitano al Peñarol. Ogni volta che ho un dubbio, chiamo lui”.
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