La vittoria è tornata. Il Sassuolo ha battuto l’Empoli 3 reti a 2 grazie a Berardi e Defrel ma, soprattutto, è finalmente riuscita a finalizzare il gran volume di gioco creato. Troppo spesso, nelle ultime settimane, erano emerse difficoltà sotto porta che non permettevano ai neroverdi di raccogliere il risultato pieno. Ieri al Mapei Stadium la musica è finalmente cambiata.
Abbiamo assistito a una bella partita, giocata a viso aperto da due squadre che volevano prevalere sull’avversario senza se e senza ma. La quantomeno incerta direzione di Valeri ha rischiato di rovinare l’incontro, portando un certo nervosismo che ha caratterizzato la parte finale della prima frazione, conclusasi sull’1-1. Alla rete di Zielinski (ancora una volta il Sassuolo ha iniziato la partita con lo svantaggio) ha risposto l’eurogol di Berardi, la cui esultanza sfrenata è il segno della volontà di riscatto del talento calabrese, che fino ad ora è stato protagonista di una stagione non all’altezza delle aspettative.
Nella ripresa è accaduto l’imponderabile: Grégoire Defrel, schierato a sorpresa da Di Francesco di nuovo come centravanti, si è reso protagonista di un uno-due micidiale, realizzando due pregevoli reti in tre minuti, una di destro e una di sinistro, scavando un solco tra le due formazioni che per i toscani si è reso assai difficile risalire. Ancora una volta Di Francesco ha stupito: eravamo tutti convinti che il ballottaggio tra le punte fosse limitato a Trotta e Falcinelli, ma la ritrovata condizione fisica dell’attaccante francese ha rimescolato le carte e i tifosi non possono che esserne soddisfatti.
I 38 punti in classifica e il settimo posto conquistato scavalcando la Lazio aprono interessanti prospettive, sulle quali torneremo a scrivere nella fase di avvicinamento al prossimo incontro, previsto lunedì 29 febbraio alle ore 19.00 all’Olimpico, proprio contro i biancocelesti di Pioli. Il Sassuolo visto ieri non ha nulla da temere, anche se purtroppo, con un Missiroli in meno a causa delle suddette sciagurate decisioni arbitrali, l’impresa non sarà in discesa. Ma la fiducia non manca.
di Massimiliano Todeschi