L’imbattibilità è merce difficile da trovare. Dopo sei giornate di campionato il Sassuolo è riuscito a farla propria grazie ad una serie di prestazioni convincenti: oltre i risultati, infatti, c’è dell’altro.
Tra questo “altro”, inutile negarlo, ieri c’è stata un direzione di gara non brillantissima per il signor Fabbri. Addirittura Di Francesco, pur pacatamente, ha messo sotto la lente le sue perplessità riguardo alla prestazione della squadra arbitrale. Il secondo gol di Defrel, che avrebbe messo la partita su tutt’altro binario, grida ancora vendetta al cospetto di tutte le divinità del pallone. Questi e altri episodi lasciano, oltre ad un innegabile amaro in bocca, una domanda ancora senza risposta: ma il moltiplicarsi degli assistenti dell’arbitro, spesso solo al momento della decisione finale, hanno portato più benefici o più danni?
Chiusa questa pur doverosa parentesi, Sassuolo-Chievo ha portato in luce un aspetto positivo fondamentale: i neroverdi hanno fugato ogni dubbio in merito alla possibilità di disporre di una rosa sufficientemente ampia e, soprattutto, competitiva. Venerdì sera un fulmine a ciel sereno ha squarciato la tranquillità dei tifosi emiliani: Acerbi aveva svolto allenamento differenziato. Il giorno dopo la conferma: Francesco non è tra i convocati del match con il Chievo.
Domenica, ore 14 e pochi minuti: dalle formazioni ufficiali si apprende che la coppia centrale di difesa è Terranova-Cannavaro. Emanuele è reduce da due gravi infortuni, si tratta della sua prima gara ufficiale dopo otto mesi, e non è una partita qualunque: checché ne dicano coloro a cui piacerebbe un campionato chiuso alle sole “grandi”, si tratta di un importante, di alta classifica. Ebbene, il numero 26 neroverde esordisce in campionato con una prestazione assolutamente positiva e riceve, a fine gara, i complimenti di Di Francesco.
Ma non è tutto. Tra il primo e il secondo tempo Cannavaro, incerto sul gol di Paloschi (che potremmo definire diversamente regolare), riscontra un problema muscolare. È dunque il turno di Lorenzo Ariaudo, altro ex-lungodegente, peraltro tornato dal prestito al Genoa nella seconda parte dello scorso campionato. L’impatto con il ritorno in campo potrebbe essere difficile da gestire, ma così non è. Con Terranova e Ariaudo a tenerli a bada, Paloschi e Meggiorini (quest’ultimo in grande spolvero, una vera spina nel fianco della difesa neroverde) faticano non poco a rendersi davvero pericolosi dalle parti di Consigli.
Dunque, onore al merito di questi due giocatori, che nel momento del bisogno hanno mostrato il loro valore e che hanno degnamente sostituito una coppia difensiva che finora non aveva mai visto messa in discussione la propria titolarità. Buone notizie, dunque, per Di Francesco, che dopo le certezze derivanti da un attacco ampio e ben fornito e il sempre generoso Biondini a dare tutto quel che ha quando viene chiamato in causa in sostituzione dei tre “intoccabili” di centrocampo, sa di poter avere delle “riserve” di valore anche nel comparto difensivo.
Ora inizia la preparazione per la trasferta di Empoli, aperta potenzialmente a qualsiasi risultato. Sarebbe però un peccato non sbancare il Castellani, impresa senz’altro alla portata. Quasi i tifosi neroverdi non ricordano il sapore della sconfitta…e si augurano di farne a meno ancora per molto, molto tempo.
di Massimiliano Todeschi