Simone Missiroli è stato intervistato da Nero&Verde. La bandiera neroverde, tornata a Sassuolo nel ruolo di collaboratore dell’area sportiva, ha parlato ai microfoni di TRC.
Il suo nuovo ruolo è molto importante per un club come il Sassuolo: “Seguo i ragazzi di proprietà della società che sono in giro in prestito, li sento spesso e mi confronto con loro dopo le partite. Con alcuni di più, con alcuni meno. Mando loro dei video, tento di correggere delle cose. È un ruolo che mi piace molto, perché si sta a contatto coi ragazzi e quindi mi sento di essere utile nella loro crescita. Poi a fine anno valuteremo insieme alla società il loro percorso di crescita, se qualcuno potrà essere integrato in prima squadra o avrà bisogno di un percorso di maturazione più lungo. Essere da quest’altra parte a guardare il calcio fa un certo effetto. Ma è sempre il calcio, la mia passione. Anche da un’altra prospettiva”
191 presenze in neroverde: “Arrivai a Sassuolo a gennaio, l’anno che perdemmo i playoff in B con la Sampdoria. Poi cominciò un’avventura bellissima, con una promozione meritata e qualche salvezza sofferta, momenti personali in difficoltà. Ma ci siamo tolti delle soddisfazioni incredibili arrivando anche in Europa. L‘ambizione del Sassuolo è sempre stata alta. C’è stato un miglioramento incredibile sulle strutture, quando sono andato via non c’era il Mapei Football Center. L’ambizione della società è stata sempre quella di migliorarsi e di non accontentarsi. Anche nel calcio femminile e sul settore giovanile. Ne sono testimone. La costante è sicuramente la ricerca del bel gioco, di cercare di divertire e di raggiungere risultati offrendo un bello spettacolo. In 191 partite mi rimarrà nel cuore il 18 maggio, la vittoria del campionato dopo una cavalcata pazzesca. Il mio gol, anche se rischiammo di rovinare tutto, tutto andò come doveva andare”.
Un compagno, un capitano, Magnanelli: “Magna è la storia del Sassuolo. Pochi possono raccontare quello che ha vissuto, partire dalla C e arrivare in Europa League senza mai cambiare maglia. È un ragazzo eccezionale. Sempre a disposizione, sia in campo che fuori, sempre pronto a dare una mano. Abbiamo vissuto tante battaglie insieme, contro giocatori forti. Ci siamo tolti le nostre soddisfazioni”.
Poi Berardi: “Domenico per me è come un fratello minore. È arrivato in ritiro pre-campionato a 18 anni e già si vedevano le sue doti eccezionali, fuori dal comune. Poi abbiamo visto cosa ha fatto. Abbiamo condiviso la camera del ritiro per 6 anni. L‘ho visto fare cose eccezionali. Quando vincemmo col Milan 4-3, aveva fatto già tripletta nel primo tempo. Andai da lui e gli dissi ‘Dome, hai fatto già tripletta con la Sampdoria, ormai non conta niente, devi fare il poker‘. Alla fine lo ha fatto veramente. Devo confessare che quando diventò campione d’Europa mi emozionai”.
E Consigli: “Andrea è uno degli amici che il calcio mi ha lasciato. Ci vediamo spesso. Le nostre figlie, le nostre mogli, le nostre famiglie si vedono spesso. Il rapporto va oltre il campo. Lui è un portiere eccezionale. È cresciuto tanto, anche nel gioco, con mister De Zerbi. Credo che avrebbe meritato almeno una convocazione in Nazionale”.
E infine un commento su Gaetano Masucci: “È un ragazzo spettacolare. Sempre sorridente, pronto allo scherzo, un professionista serio. Alzava sempre il livello di allenamento. Si allenava sempre al massimo anche quando non giocava. Quando arrivai a Sassuolo, venne nello spogliatoio e mi disse che mi voleva il mister, io andai da Pea e lì capii che mi aveva fatto uno scherzo, è un burlone, un ragazzo splendido”.