Carlo Rossi, Presidente e Amministratore Delegato del Sassuolo, ha rilasciato un’intervista a Stefano Aravecchia de La Gazzetta di Modena: Rossi ha parlato del suo rapporto con Sergio Sassi, scomparso qualche giorno fa, e della stagione del Sassuolo. Ecco le sue dichiarazioni integrali.
Sul Sassi presidente: “Con Sergio Sassi ho condiviso un lungo percorso di vita, la sua scomparsa mi ha scosso, ho perso un amico. Abbiamo perso una persona bella e pragmatica, aperta a tutti, che ho visto fare del bene a tanti: un buono nel vero senso della parola. E’ stato Sergio, non io, a convincere il patron Squinzi prima a sponsorizzare e, in seguito, acquistare il Sassuolo. Il merito è tutto suo, io sono rientrato dopo 2/3 mesi partendo dal settore giovanile, a cui Sergio teneva tantissimo. Con Silvestrini, Baldelli e Castelli si è fatto tanto, ma Sassi ha dato un contributo enorme alla partenza del progetto Sassuolo ed è rimasto vicino al club come vicepresidente anche quando decise di rinunciare alla sua quota societaria, per spirito di servizio, lasciando alla Mapei il 100%. Spesso per motivi di lavoro non presenziava alle decisioni del club, ma la sua opinione era comunque molto importante”.
Sul Sassi imprenditore: “A livello professionale ha fatto grandissime cose (ex ad di Emilceramica e presidente di Assopiastrelle, ndr), superando momenti complicati e uscendone a testa alta sia nei confronti dei creditori che dei dipendenti. Quando si prendeva a cuore una cosa, la portava fino alla fine dedicandoci anima e corpo. La vita di Sergio è stata breve ma intensa, ci mancherà tantissimo”.
Carlo Rossi: “Europa difficile, ma la squadra non perdona niente”
Sul Sassuolo: “Questa squadra ci ha aperto il cuore: dopo una stagione costellata dai problemi, nell’ultimo periodo si è ripresa alla grande e adesso può lottare per un grande obiettivo. Premetto che andare in Europa sarà difficilissimo, ma potersela giocare fino alla fine è già di per sé qualcosa di notevole per la realtà Sassuolo. Il calendario ci riserva tre scontri diretti nelle ultime cinque partite, la vedo dura perché non dipende solo da noi ma i ragazzi e il mister non perdonano niente a nessuno“.
Su De Zerbi, Raspadori e Berardi: “A De Zerbi dico solo una cosa: ci pensi bene, dorma la notte e alla fine scelga di rimanere al Sassuolo. Non se ne pentirà. Fosse per me, da Sassuolo non se ne andrebbe nessuno, è un gruppo straordinario sotto ogni aspetto. E la soddisfazione è doppia quando vedo segnare la doppietta decisiva a San Siro da Raspadori, un ragazzo che ha fatto tutta la trafila nelle nostre giovanili. Berardi? Mi auguro mantenga il suo ruolo di leader a Sassuolo, una bandiera come lui ci serve. Sarebbe un peccato se se ne andasse”.
Sulla famiglia Squinzi e sulla Superlega: “Veronica e Marco credono nel progetto e stanno facendo molto bene. Hanno la stessa voglia di mamma Adriana e papà Giorgio, credo proprio che la Mapei e il Sassuolo siano in ottime mani. Superlega? Nonostante possa capire i ragionamenti economici, è orrendo pensare di organizzare un torneo riservato solo ai club più titolati a scapito della meritocrazia: è sportivamente inaccettabile”.