La squadra di Dionisi deve lavorare sull’aspetto mentale
Il bello del calcio è che non smette mai di stupire, raccontandoci storie strane e allo stesso tempo avvincenti, soprattutto per il pubblico neutrale. Come quella che ha avuto per protagonista la Pazza Inter, che poteva vincere e perdere contro qualsiasi avversaria. Due esempi? La vittoria in campionato per 3 a 2 nel 2005 contro la Sampdoria, nei minuti finali dopo essere stata sotto di 2 reti, e la sconfitta in Europa League per 3 a 2 nel 2016 contro l’Hapoel Be’er Sheva, nonostante il doppio vantaggio firmato Icardi e Brozović. Nel suo piccolo anche il Sassuolo di Dionisi è una squadra un po’ pazza e strana, quando vince contro le big e perde contro le medio-piccole. Proprio quello che sta accadendo quest’anno. I neroverdi hanno sorpreso contro Juventus e Inter, sfoggiando un calcio maturo e concreto, ma hanno anche deluso contro Frosinone e Torino, collezionando 0 punti, frutto di errori evitabilissimi. Morale? Troppi passi falsi accompagnati da alcune prestazioni da candidata al titolo. Così non si può continuare, considerando che il campionato non è nemmeno al suo giro di boa.
Le potenzialità per stupire ci sono
Se il Sassuolo vorrà crescere dovrà approcciare le gare contro le medio-piccole con maggiore attenzione, così da conquistare punti preziosi per migliorare la propria classifica. Il fatto che si trovi nella parte bassa del tabellone è segno che qualcosa non sta funzionando, più nella testa che nelle gambe dei suoi protagonisti. La disattenta gara persa contro il Torino ne è la riprova, specchio di un cammino neroverde altalenante che sta spiazzando i tifosi, che vedono il Sassuolo quanto meno da decimo posto, e soprattutto i migliori siti scommesse degli ultimi anni, che credono che Berardi e compagni possano lottare per un posto in Conference League. Per esempio OddsChecker, che si occupa tanto di analisi quanto di comparazione quote sportive e che da sempre segue la squadra allenata da Dionisi, sottolinea come con la rosa a disposizione si debba puntare in alto, visto che tra le sue fila, oltre a Berardi, c’è il trequartista Laurienté e il centrocampista di contenimento Henrique, oggi infortunato. Se dunque la materia prima non manca, è necessario lavorare sull’aspetto psicologico, ricordando che ogni partita deve essere interpretata come fosse una finale. Certo non è semplice, perché gli stimoli contro il Monza non sono gli stessi che si possono avere contro la Juventus. Dunque che fare?
Pressing alto da inizio partita
Prima di tutto il Sassuolo ogni volta che scende in campo dovrebbe partire pressando alto. Questa tattica serve per caricare i calciatori, che in questo modo si esaltano, quando per esempio c’è da contrastare il giro palla avversario. Con il Torino questa cosa non è successa, anzi, i neroverdi sono apparsi sin troppo attendisti, forse perché pensavano di poter chiudere la partita nella seconda parte di gara. Errore grave che ha fruttato un brutto 2 a 1 per i granata. Se fossero stati in ritmo non avrebbero concesso quelle facili occasioni da goal che hanno ridato speranza a un Toro che veniva da un mese non facile.
Più densità a centrocampo
Se i neroverdi diverranno continui a livello mentale, i calciatori che scenderanno sul rettangolo di gioco sapranno disporsi correttamente facendo densità a centrocampo, arma segreta del Sassuolo che contro l’Inter si è rivelata decisiva. Il fatto di alzare la difesa e arretrare i tre trequartisti e la punta Pinamonti farebbe la differenza anche contro le formazioni di calibro inferiore. Questo perché la ragnatela che viene a crearsi impedisce di trovare buone linee di passaggio. E una volta che l’avversario fatica a imbastire la manovra, il gruppo di Dionisi può ripartire in contropiede. Con i velocisti che si ritrova non sarebbe un problema creare superiorità in avanti, sempre se il muro della mediana avrà lavorato con la dovuta attenzione. Attenzione è proprio la parola d’ordine di questo Sassuolo dal doppio volto, grande con le big e piccolo con le medio-piccole.