Dopo Roberto De Zerbi, anche Marlon Santos è riuscito a tornare nella sua terra natale, il Brasile, in seguito agli attacchi russi all’Ucraina ormai tristemente noti. Lo ha fatto con la moglie Maria, la suocera e con i tre figli, che vivevano con lui a Kiev: ai microfoni del media brasiliano Globo, l’ex difensore del Sassuolo ha raccontato la sua esperienza.
“È stato qualcosa di molto intenso, molto triste. Ma poter vedere amici e parenti è sempre molto gratificante. Ora è tempo di pregare per le persone che sono lì, per gli ucraini, perché anche loro possano trovare le loro famiglie. Vivevamo nel terrore e nella disperazione, in ogni momento. Abbiamo sentito il rumore dei caccia, il rumore delle bombe… Era una situazione orribile. Ma c’erano persone disposte a rischiare, come Junior Moraes, che è riuscito a trovare cibo, pannolini per bambini, ci siamo sentiti più sereni e ci siamo uniti per mantenere la calma e trovare una soluzione per uscire da quel posto” ha evidenziato Marlon, che ha inoltre ringraziato la federazione calcistica ucraina la UEFA per il sostegno a lasciare Kiev.
Domenica scorsa, dopo essere rimasti chiusi in un hotel per diversi giorni, i giocatori brasiliani sono riusciti a prendere un treno da Kiev a Chernivtsi, nella parte occidentale del Paese. Da lì hanno preso un autobus per la Moldavia, dove si sono separati. Alcuni sono rimasti nel Paese e altri sono andati in Romania, ma tutti con lo stesso obiettivo: prendere i voli di ritorno in Brasile.