domenica , 13 Ottobre 2024
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Magnanelli saluta il Sassuolo: “A questa società devo tutto, ora mi aspetta un’altra grande avventura”

Sassuolo-Milan, gara in programma domani pomeriggio alle 18.00, sarà l’ultima partita in maglia neroverde di Francesco Magnanelli e Federico Peluso. Il capitano neroverde ha voluto salutare il club in una conferenza stampa terminata qualche minuto fa nella sala stampa del Mapei Football Center. Canale Sassuolo c’era, di seguito le parole del Puma.

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Prima dell’inizio della conferenza, sul maxischermo della sala stampa è stato proiettato un video con le immagini di Magnanelli in neroverde: dalla Serie C2 fino all’Europa League. Quando il capitano è entrato in sala è stato accolto da scroscianti applausi. Al termine dell’articolo trovi il video della conferenza integrale.

Prende la parola il capitano: “Buongiorno a tutti. Voglio ringraziare i presenti e ci tengo a farlo perché è un momento particolare. E’ un percorso cominciato anni fa che ora sono qui a chiudere. Sono passati tantissimi anni, ho avuto la fortuna di incontrare persone al momento giusto. Sono arrivato da bambino e me ne vado da uomo e da padre. Sapete il mio legame con la città e con chi lavora nel Sassuolo, l’ho voluto costruire giorno dopo giorno anche quando potevo andarmene. Non ho voluto lasciare la squadra. Certi tipi di carriere non si fanno se non si fanno in due: io l’ho voluto ma dall’altra parte c’era il Sassuolo. Ci tengo a ringraziare la famiglia Squinzi, i figli ma penso che dall’alto il patron e sua moglie siano contenti. C’è da ringraziare tutti coloro che lavorano dietro questa bellissima società. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno indirizzato, la scuola calcio che ho frequentato da piccolo e mia moglie che mi ha completato e reso padre. Si chiude un capitolo ma se ne apre un altro altrettanto bello dove non so come funziona. Spero di poter adattare la mia esperienza in campo nel ruolo di allenatore, la società mi ha proposto qualcosa di bello. Grazie a chi mi è stato vicino e mi ha permesso di fare questa carriera”. 

520 partite in maglia neroverde, 17 anni. Il darsi e il non tirarsi indietro. Tu non sei un Ercole, ma sei un uomo partito dalla C2 e arrivato all’Europa League. Cosa ti rende orgoglioso?
“Non sono stato baciato da qualche talento incredibile. Ci sono determinati valori sui quali non ho mai abbassato la testa facendomi sempre forza su questi. Ho spinto giorno dopo giorno. Per stare così tanto in una società devi trovare quella giusta che vuole fare qualcosa di unico e di raro. Abbiamo costruito questo rapporto man mano, non pensavamo di fare tutta questa strada. Abbiamo seguito il patron, ogni anno mi sono messo in discussione attraverso mille difficoltà. Essere qui adesso è la mia vittoria più grande”. 

Quali sono i ricordi più belli che porti con te?
“Ho avuto la fortuna di vivere moltissimi momenti belli. Dopo ogni delusione abbiamo raccolto il massimo, fanno parte del percorso. La partita che non dimenticherò mai è quella della promozione in Serie A, arrivata dopo una lunga cavalcata. Era anche il compleanno del patron e l’abbiamo festeggiato al meglio. Il gol più bello è quello fatto al Cagliari dopo cinque mesi d’infortunio: lo volevo fortemente. Dopo la gara con la Fiorentina ho preso il calendario e mi sono segnato la data del recupero, e così è stato. Sono stato bravo e fortunato”. 

Che uomo di sport sei stato? Che Sassuolo lasci?
“Sono orgoglioso di quello che ho fatto, potevo farlo meglio. L’ho fatto a modo mio e questo mi rende orgoglioso. Lascio una società ad altissimi livelli che pur adattandosi ai livelli dei top club è rimasta con dei valori. Questo mi ha tenuto qua per tanto tempo. Ho sempre pensato di lasciare il Sassuolo in Europa, ci è mancato poco. Ci sono tutte le basi per stabilizzarsi nelle prime posizioni in Serie A”.

Guardandoti alle spalle, qual è il tuo ricordo più bello?
“Mi permetto di ringraziare la squadra perché non è facile sopportarmi tutti i giorni. Dal prossimo anno avranno un rompiscatole in meno. Per me è stato un anno bello ma con le mie difficoltà. Ho fatto il calciatore a modo mio, non mi sono mai imposto cose particolari o costruito per far capire a determinate persone cosa bisognava fare. Ho sempre fatto quello che mi hanno trasmesso i genitori. Ho avuto tanti compagni bravi e giusti. Non è facile scegliere le persone giuste e la società è stata brava. Lascio un segno all’interno dello spogliatoio e questa è la vittoria più importante”.

conferenza stampa magnanelli
foto: sassuolocalcio.it

Cos’è che ti ha fatto dire di no alla possibilità di andare via?
“Ci sono stati momenti in cui ho avuto l’occasione di andare via. Le condizioni che c’erano qui erano quelle che si sposavano con me, ho fatto quello che mi hanno detto cuore e testa. Si possono avere pensieri diversi, ma poi se si mettono sul piatto della bilancia le scelte fatte sono dalla mia parte”. 

Sei entrato nel tessuto della città. Rimarrai a Sassuolo ancora un po’?
“Per stare qui 17 anni vuol dire che mi sono trovato bene con la città. Tutto si sposta alla quotidianità: fai il calciatore, ma la vita è anche altro. Ho sempre vissuto in maniera molto tranquilla la città, non ho fatto niente di straordinario. La scelta di continuare a vivere qua è molto naturale. La mia storia è particolare perché l’abbiamo voluta, è ovvio che continuerò a vivere qua e lavorare qua”. 

Bandiera in un grande club o nel Sassuolo? Ti senti valutato a livello nazionale?
“Credo in un grande club perché ha i suoi vantaggi e svantaggi. Il grande club ti chiedere di subire pressioni e giocare per grandi obiettivi. Rimanere nello stesso club, crescere insieme, trovare stimoli nuovi e salire di livello non ci va molto lontano. Non potevo diventare la bandiera di un grande club perché devi essere bravo. Io mi sono tenuto la possibilità di diventare una bandiera qua”. 

I giovani senza figure esperte non riescono a crescere a tutto tondo. Chi riempirà il vuoto lasciato da te e Peluso?
“Le squadre devono avere bisogno del mix giusto. I giovani ti danno entusiasmo ed esuberanza, mentre quello esperto ti fa capire come fare le cose e come si affrontano determinati momenti. Io e Federico lasciamo la squadra ad un ottimo livello, sono in ottime mani. E’ una squadra cresciuta durante l’anno, sono molto tranquillo. Lascio una squadra con la testa a posto e i piedi per terra”. 

I tre più grandi allenatori avuti al Sassuolo? I ricordi più belli avuti con loro?
“Ho avuto molti allenatori ottimi: da Sarri, Allegri, Pioli, De Zerbi e Dionisi. Ognuno di loro mi ha lasciato tantissimo, anche quelli con cui non ho avuto grande affinità. Con qualcuno ho costruito qualcosa di bello, vinto e raggiunto grandi traguardi. Li ringrazio tutti per quanto fatto insieme e faremo da qui a domani sera”.

Domani avrete una partita particolare, che partita sarà? Che giornata ti aspetti?
“Mi aspetto una giornata di sport. Siamo stati chiari sin dall’inizio, giocheremo per vincere. Non ci tireremo indietro. Se perdiamo non è perché ci tiriamo indietro, se vinciamo è perché siamo bravi e abbiamo una squadra forte. Tirarsi indietro non fa parte della nostra mentalità”.

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Riguardo Martino Cozzi

Appassionato di calcio sin da piccolo. Ha trovato in Canale Sassuolo la redazione su misura per lui nella quale poter coltivare il suo sogno: vivere raccontando il gioco più bello del mondo!

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