Alessio Dionisi ha parlato in conferenza stampa prima di Sassuolo-Torino: “Questa settimana, per quanto mi riguarda, non è stata particolare ma come tutte le altre: con la squadra, i dirigenti, con il club, con tutte le persone con le quali ho un ottimo rapporto da tre anni. Non è stata diversa, sebbene importante come del resto tutte. Poi, voglio fare un paio di premesse. La prima è che sono stato il primo e il più coerente nel dire già in presentazione della squadra in estate qual era l’obiettivo. E questo è l’obiettivo quest’anno. Perché abbiamo fatto scelte, che non faccio da solo e non spettano a me, che erano da fare e condivise. Il resto lo apprendo dall’esterno. Per me è stata una settimana identica alle altre. Sapendo che è una partita importante. Giochiamo contro una squadra diversa da noi, in salute, forte, che ci fa sudare sempre tanto e fa prestazioni forti. Ma ho un attimo rapporto con tutti. So di essere in un club dove chiunque sa di essere quotidianamente in discussione perché questo lavoro va molto veloce e il risultato è settimanale. Questo lo so da sempre e sarà sempre così. Il resto l’ho appreso dai media”.
Qualcosa sta cambiando oltre i risultati per far scattare questo allarme rosso di questi giorni? “Io confermo che l’ho appreso dall’esterno. Nessuno della società ha parlato, forse il primo sono io oggi. Mi dispiace anche che prima di una partita si parli più dell’allenatore che della squadra che scenderà in campo. Lì si ottiene il risultato. Bisogna parlarne e dico che la domanda non va fatta a me, dal mio punto di vista non è cambiato niente. Abbiamo preso coscienza, questo sì, lo dimostra il derby col Bologna. La partita purtroppo non è bastata perché è durata solo 70 minuti e la responsabilità è di tutti perché potevamo fare di più. Chi subentra deve essere aiutato da chi gioca e sta già in campo. Giocare 70 minuti non basta. Non è bastato a Bologna, non basterà a Torino. Dobbiamo farlo per 95. Se sono cambiate le valutazioni, ripeto, mi vien difficile pensarlo. L’ho letto, lo apprendo, ma ad oggi l’obiettivo sarebbe raggiunto. Poi è discutibile come e tutto, siamo sempre in discussione. Ma con una partita in meno rispetto agli altri l’obiettivo sarebbe raggiunto. Non finisce oggi il campionato. Potevamo fare di più? Forse. L’obiettivo lo raggiungiamo a maggio? Sono sicuro. Questa squadra ha i valori, poi dopo mi piacerebbe essere al completo, fare scelte sulla rosa nella sua interezza. E non mi sembra di venire a trovare scuse e giustificazioni. E non voglio essere un esempio negativo, abbiamo le risorse per fare meglio anche con le assenze. Ad oggi, ripeto, il Sassuolo avrebbe raggiunto l’obiettivo. Oggi non conta, conta maggio”.
Mercato di gennaio, com’è andata: “Kumbulla mi piace, ha qualità, ha dimostrato di averle per la serie A. Questa settimana ha cominciato allenandosi un po’ con la squadra e un po’ a parte. Gli ultimi giorni e oggi è con la squadra. Se lo porterò lo deciderò dopo la rifinitura e so che sarà solo per recuperarlo perché comunque è arrivato per ultimo e senza minuti nelle gambe da mesi. Dobbiamo accelerare il percorso, altrimenti non sarebbe proprio disponibile. Valuterò se convocarlo o meno”.
Carnevali in piazza aveva parlato di ritorno in Europa, ma questa è una squadra che deve salvarsi: “Ne abbiamo perse tante, anche rispetto all’anno scorso. Poi la rosa è diversa, la stagione è diversa. Quando parlo dell’obiettivo è perché so il potenziale della squadra e dei singoli. Mi immagino cosa possano dare in un breve-medio periodo. Per me questa squadra ha potenziale che dovrà sviluppare negli anni. Questo è il primo anno e devi solo raggiungere l’obiettivo principale e poi il potenziale verrà fuori. Mi faccio domande e mi dò risposte, ho cambiato sistema di gioco pur di fare risultato a volte, ma vuol dire togliere sicurezza alla squadra e alla sua identità. Cambiare il sistema di gioco dà vantaggi e svantaggi. Dobbiamo riportare per più minuti possibili la prestazione che decidiamo di fare. Poi non dipende tutto da noi. Ci sono gli avversari, i momenti, gli episodi. Noi possiamo migliorare, l’avversario possiamo limitarlo e delle volte andarci sopra molto più, sugli episodi possiamo discutere anche ore ma non li dobbiamo subire come il 2 pari col Bologna. Poi ci sono i momenti. Non mi piace trovare scuse e cercare alibi, quindi i momenti positivi e negativi fanno parte di tutti i percorsi. Bisogna andarci sopra senza guardarsi indietro ma tirando fuori quello che si ha e risollevarci”.
Volpato, quali le condizioni: “Per uno che entra (Matheus Henrique) c’è uno che esce, ormai è così da un po’. Volpato non ci sarà in partita. Qualcuno mi aveva opinato il suo cambio, ma era stato forzato dalle sue condizioni fisiche. Si sta allenando a parte, speriamo di riaverlo per la prossima. Henrique rientra, è importante, non c’è stato a Bologna e chi ha giocato non ha fatto pesare la sua assenza. Domani giocherà”.
Torino avversario duro da affrontare: “Il Toro è forte ma anche fastidioso. Per noi lo è. Ricercano sempre il contatto fisico, la marcatura a uomo. Noi delle volte non siamo abituati perché non abbiamo grande fisicità. Dobbiamo essere più determinati di altre volte, perché all’andata li abbiamo subiti. Se subisci una squadra che gioca a uomo, l’esito è negativo. La prima cosa è non subirli. Sono forti, diversi da noi, se primeggiano ci fanno fare fatica. Dobbiamo cercare di primeggiare noi”.
Una partita in meno fino a fine mese, influisce sulla testa dei ragazzi? “Non lo so. Penso di no. Poi dopo quello che si scrive e che si legge possa influire sì. Quindi influisce sull’esterno. All’andata abbiamo fatto 19 punti. Al ritorno abbiamo giocato tre partite fuori casa e l’unica in casa non l’abbiamo giocata. Forse incide più quello che arriva da fuori. Dobbiamo essere consci di chi siamo, metterci tutto noi stessi, poi il calendario non lo decidiamo noi”.
Quale aiuto potrebbe arrivare al Sassuolo: “Il taglio troppo alto per quelli che siamo. Abbiamo una squadra esperta in alcuni giocatori e in altri poco o pochissimo perché qualcuno ha esordito alcune partite fa e quindi delle volte viaggiano un po’ sopra la realtà. E quello che leggono è quello che poi sentono e percepiscono. Il taglio nostro è diverso da quello che si dà all’esterno. Abbiamo un potenziale, in alcuni tutto da dimostrare. Ecco perché i nostri giovani hanno valore. Quindi l’aiuto viene da dentro, da noi, perché noi dobbiamo prenderne coscienza”.
Formazione: chi ci sarà? “Nella rosa abbiamo esperti e meno esperti. Alcuni meno esperti non sono nemmeno tanto giovani. Non faccio la formazione per età ma per chi dà affidabilità e cosa mi fa vedere in settimana. A volte le prestazioni confermano, altre ti fanno capire che forse si poteva fare qualcosa di diverso. La linea sarà quella già intrapresa a Bologna. Gioca chi merita, chi dimostra, chi mi fa vedere che vuol giocare”.
Il giudizio che arriva da fuori pesa sullo spogliatoio: “Veniamo giudicati anche per i risultati, non bastano solo le prestazioni. Esse sono l’antipasto per i risultati, ma siamo ormai al primo o al secondo prima di caffè e dessert. Ora arrivano le partite vere e contiamo di recuperare i giocatori nelle partite che contano. I ragazzi si allenano bene, quello che devono fare me lo dimostrano in settimana e me lo dimostrano da un po’. Poi in alcune situazioni il risultato non ci ha pagato. Però se perseveriamo è arrivato il momento di raccogliere. Perseveriamo e domani raccoglieremo”.
Situazione infortuni: “Berardi sta recuperando dall’operazione al menisco, non so dire i tempi. Lo aspettiamo a braccia aperte, viene a fare allenamento a parte al MFC. Spero rientri il prima possibile. Toljan non ci sarà, mentre Castillejo ha ripreso ad allenarsi in gruppo e sarà a disposizione”.