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Mister Roberto De Zerbi ha parlato della prossima sfida all’Allianz Stadium con la Juventus al Corriere dello Sport: “Affronteremo la squadra più forte d’Italia, che quest’anno lo è anche d’Europa. Come fermarla? Non lo so, perché con il Benevento ho perso entrambe le volte. Per fare risultato dobbiamo sperare in una loro giornata negativa. Ciò non significa che partiremo sconfitti, ce la metteremo tutta”.
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L’allenatore dei neroverdi ha parlato di Cristiano Ronaldo, alla ricerca della prima rete italiana: “Ha cambiato dimensione al calcio italiano, sia per l’apporto tecnico ma anche per la concezione che ha del suo lavoro. In Italia sono arrivati tanti numeri uno ma di lui mi colpiscono serietà, rigore, disponibilità: Cristiano è la dimostrazione che con il lavoro si migliora e grazie al sacrificio lui è arrivato sul tetto del mondo”.
De Zerbi ha poi ripercorso gli inizi della sua carriera: “Tutto è iniziato a Mompiano di Brescia, il quartiere dello stadio. Andavo a vedere gli allenamenti, ho cominciato a giocare a 7/8 anni e sentivo che era già una ‘febbre’. Mia mamma ha sempre voluto che studiassi e così abbiamo fatto un accordo: mi ha fatto seguire questo sogno ed io ho continuato la scuola. Aver studiato mi aiuta sia nei rapporti con la stampa, sia nel trasmettere le mie idee ai giocatori”. Conclude: “Il calcio italiano dovrebbe essere più umile perché guardando all’estero con presunzione, abbiamo finito per essere superati da tutti. Non pensiamo però che tutto sia sbagliato, dovremmo migliorare le strutture, i settori giovanili e le metodologie tattiche. E, in particolare, pensare che il calcio è anche divertimento”.
