Il vero colpo a sorpresa del mercato del Sassuolo, fino a ora, è stato quello di Alessio Cragno. Una trattativa lampo, che si è conclusa in pochissimo tempo e che ha colto di sorpresa tutti gli addetti ai lavori. Non tanto per le qualità dell’ex portiere di Monza e Cagliari, ma perché il suo arrivo in neroverde fa presupporre all’addio di Consigli, che quasi nessuno si aspettava. Premettendo che non sappiamo quali siano le promesse fatte dal Sassuolo a Cragno, il suo approdo in neroverde ci porta a trarre queste conclusioni.
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Affidabilità e riscatto
L’inizio dell’avventura in neroverde di Cragno è segnata da due parole chiave: affidabilità e riscatto. Affidabilità perché Cragno conta 167 presenze in Serie A, un campionato che conosce abbastanza. Il portiere originario di Fiesole ha fatto il proprio esordio nel massimo campionato il 21 settembre 2014, a soli vent’anni, in occasione della gara tra Roma e Cagliari, vinta dai giallorossi. Dopo i prestiti a Benevento e Lanciano, dal 2017 è stato il portiere titolare della squadra isolana, fino alla passata stagione quando, dopo la retrocessione in Serie B, ha deciso di trasferirsi al Monza. Quattro anni da titolare indiscusso e tante prestazioni di alto livello, che gli sono valse la chiamata della Nazionale. Nel 2019, inoltre, viene inoltre inserito dal sito WhoScored nella top-11 europea della stagione, risultando il miglior estremo difensore del continente per media voto.
Il suo passaggio al Monza, però, ha rallentato l’ascesa verso la consacrazione definitiva. Ed è proprio da qui che arriva la parola riscatto. Perché Cragno si è presentato al club brianzolo con un curriculum di alto livello, ma ha passato tutta la stagione a fare da riserva di Di Gregorio. “È stata una stagione difficile, grottesca, in cui Alessio ha perso anche il posto in Nazionale. Carattere? Rafforzarsi più di così è impossibile perché Cragno ha due cog****i grossi come angurie. Ha una grande capacità di reazione, non molla mai e c’è sempre con la testa”, ha dichiarato di recente il suo agente. Sintomo di come Cragno abbia sposato il progetto del Sassuolo con la speranza di riscattarsi dopo una stagione difficile.
Titolare o riserva? Dipende tutto da Consigli
Come detto all’inizio, difficilmente Cragno ha accettato la sfida del Sassuolo per fare il secondo portiere, considerando anche che Dionisi non è uno che ama particolarmente ruotare i titolarissimi. Motivo che ci porta a pensare a una soluzione, la più plausibile: Consigli ha le valige in mano (direzione Atalanta probabilmente) e il duo Carnevali-Rossi ha deciso di puntare su un estremo difensore di alto valore, accostato in passato anche ai top club italiani. Scendendo più nel lato tecnico, rispetto a Consigli Cragno è meno dotato nel palleggio dal basso, ma ha dei punti in più nei lanci lunghi, il che si sposa bene con l’idea di attacco della profondità richiesta dall’allenatore neroverde. Ci sono tutti i presupposti affinché il matrimonio tra Cragno e il Sassuolo possa durare a lungo, ma avere qualche dubbio dopo l’ultima stagione è più che lecito. Il campo ci dirà se il Sassuolo ci ha visto giusto, non ci resta che attendere.