In un’intervista rilasciata a Repubblica in edicola oggi, 6 marzo 2021, Francesco Caputo ha detto la sua su quanto avvenuti in questi mesi di pandemia, a quasi un anno dal suo famoso gol pre-lockdown al Brescia, quello del “andrà tutto bene“.
Il bomber del Sassuolo ha così parlato di quel momento: “Poi non è andato tutto bene? No, però il messaggio che volevo mandare era: restate a casa, bisogna farlo. E non dobbiamo mollare: stiamo attenti, indossiamo la mascherina, prendiamo tutte le precauzioni. Il cartello che mostrerei ora? Vacciniamoci tutti, a prescindere dai dubbi che la gente può avere. È la soluzione giusta per liberarci della pandemia”.
Poi ha parlato di questi mesi giocati a porte chiuse: “Ci mancano i tifosi, persino gli insulti. Però la salute viene prima: non è ancora tempo di riaprire. Ma sapete che non lo so neanch’io perché nessuno mi insulta, nemmeno i tifosi avversari? Avverto questa simpatia, mi rendo conto di quello che trasmetto, ma boh. Forse dipende dalla spontaneità. Può darsi che qualcuno si identifichi in me”.
Infine, qualche dettaglio sportivo: “De Zerbi mi dice che so fare cose che in pochi fanno, soprattutto a livello di movimenti. Il fatto è che lo faccio senza pensare, mi viene spontaneo. Tutti sanno che impazzivo per Del Piero e che abbiamo in ballo una mitica cena che per colpa della pandemia non abbiamo ancora fatto. Oggi ammiro molto Immobile. Eppoi è italiano, e io sto sempre con gli italiani”.
Trovate l’intervista completa di Ciccio Caputo sul numero di Repubblica oggi in edicola.