Se c’è un giocatore rimasto nella storia per la durezza del suo tipo di gioco, quello è Paolo Montero. I più giovani non lo ricorderanno ma, nel calcio degli anni ’90, era il prototipo di giocatore-macellaio. Uruguaiano di classe 1971, El Piña detiene tutt’ora il primato di giocatore più espulso della serie A, con 16 cartellini rossi raccolti nel corso della sua lunga militanza italiana.
Il sudamericano giocò infatti 13 anni in Italia, prima con l’Atalanta e poi con la Juventus, per un totale di 12 stagioni e 266 presenze in serie A.
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Berardi peggio di Montero: ecco perché
Ora, con l’ammonizione rimediata da Berardi in Sassuolo-Lazio, accomuna i due giocatori in un poco invidiabile record. Con il giallo ottenuto contro i biancocelesti prima dell’espulsione, Mimmo supera Montero per numero di ammonizioni in serie A.
44 quelle del numero 25 neroverde, contro le 43 dell’ex centrale della Juventus. Un festival del gioco duro per due giocatori che hanno in comune poco altro. Berardi, infatti, ha solo 132 presenze in serie A, circa la metà rispetto a Montero (che, tra l’altro, era un difensore). Fortunatamente ancora lontano il numero di rossi, fermi a 4 per il talento calabrese. Ma c’è anche di considerare che l’esterno neroverde ha disputato solo 5 stagioni di serie A e che ha ancora 23 anni.
E chissà che Mimmo, dopo aver raggiunto questi numeri, non faccia suo anche il più celebre aforisma di Paolo Montero: “O passa la palla o passa la gamba. Entrambe no!“
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